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Cronaca Fasano

Tentano la truffa del falso avvocato, ma il pensionato non ci casca

I carabinieri indagano per risalire agli autori di una tentata truffa ai danni di un 76enne, che ha capito l'inganno

FASANO – E’ andata male ai balordi che per l’ennesima volta hanno tentato la truffa del falso avvocato, ai danni di un 76enne residente a Ostuni. I carabinieri della locale stazione e del Norm della compagnia di Fasano al comando del tenente Daniele Boaglio hanno avviato le indagini per risalire agli autori del reato,

Il modus operandi è tristemente noto. Nel pomeriggio del 30 novembre, il pensionato è stato contattato sulla propria utenza telefonica fissa da un ignoto sedicente "avvocato", il quale gli ha riferito che il figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale per il quale occorreva la somma di 2.400 euro per il pagamento della polizza auto scaduta.

Poco dopo, l’anziano ha ricevuto una seconda telefonata da un soggetto qualificatosi come "Maresciallo dei Carabinieri" (privo di accento o inflessione dialettale), al quale ha risposto di non voler pagare alcuna somma di denaro, informando dell'accaduto i Carabinieri di Fasano.

Truffe di questo tipo, purtroppo, sono una piaga. Per questo il comando provinciale dei carabinieri di Brindisi ha diffuso un vademecum che pubblichiamo di seguito.

I consigli dell'Arma per difendersi dai truffatori

Continuano ad essere segnalati episodi di truffe ad anziani commesse da finti appartenenti a Forze di Polizia o Enti Pubblici. I carabinieri invitano, pertanto, a porre la massima attenzione per non rimanere vittima di tali odiosi episodi. I modi per raggirare le vittime sono vari, ma tutti mirano ad ottenere somme di denaro in contanti o altri oggetti di valore.

Nella maggior parte dei casi le truffe sono realizzate tramite telefonate con le quali le vittime vengono raggirate da persone che si qualificano come avvocati o tutori dell'ordine, rappresentando situazioni spiacevoli (per lo più incidenti stradali), nelle quali sarebbero coinvolti i figli o altri stretti congiunti delle vittime stesse. dopo la conversazione telefonica, nel corso della quale viene comunicato alle vittime l’impellente necessità di pagare una somma di denaro (più o meno 5 mila euro) per evitare la carcerazione del proprio caro, si presenta un’altra persona a casa dell’anziano con il compito di ritirare il denaro o altri oggetti di valore.

È importante, per non cadere nella rete dei tanti truffatori che continuano a prendere di mira le fasce più deboli della popolazione, prestare sempre la massima attenzione e seguire questi semplici consigli: interrompere immediatamente comunicazioni telefoniche sospette del tipo di quelle sopra descritte e richiedere subito l’intervento dei Carabinieri; non aprire la porta a sconosciuti e, comunque, nei casi dubbi richiedere l’intervento di una pattuglia; non consegnare mai somme di denaro: nessun ente pubblico o privato invia proprio personale a domicilio per ritirare contanti per il pagamento di "fatture"; non fare mai riferimento al possesso di libretti postali, conti correnti, etc..

Oltre al 112, numero di emergenza unico, è possibile contattare la Stazione Carabinieri del posto di residenza.

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