rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Terme, morti sospette:rito abbreviato

FASANO - Hanno scelto di essere giudicati allo stato degli atti i tre dirigenti delle Terme di Torre Canne che sono alla sbarra per tre morti sospette e numerosi altri ricoveri dovuti a una presunta contaminazione da “pseudomonas” delle acque utilizzate per le inalazioni. Il rito abbreviato sarà celebrato davanti al gup Tea Verderosa il prossimo 5 febbraio. Le parti civili sono più di settanta.

FASANO - Hanno scelto di essere giudicati allo stato degli atti i tre dirigenti delle Terme di Torre Canne che sono alla sbarra per tre morti sospette e numerosi altri ricoveri dovuti a una presunta contaminazione da “pseudomonas” delle acque utilizzate per le inalazioni. Il rito abbreviato sarà celebrato davanti al gup Tea Verderosa il prossimo 5 febbraio. Le parti civili sono più di settanta.

Gli imputati sono Silvio Maresca, 52 anni, nato a Teramo e residente a Pescara, Vittorio Valerio, 85 anni, nato a Nardò ma residente a Brindisi, direttore sanitario delle terme e Massimo Casciano, nato a Pescara e residente a Ostuni, vice direttore della struttura. Rispondono di omicidio colposo e lesioni aggravate. Sono tutti assistiti dall’avvocato Massimo Manfreda.

Le Terme furono sottoposte a sequestro nel 2009 dopo la morte di una donna di 78 anni, di Martina Franca. Nei giorni successivi vennero alla luce altre due morti sospette: un uomo di 67 anni di Padova e un 78enne di Taranto che si stavano sottoponendo a terapie inalatorie. Per Giuseppe Terribile, 67 anni di Padova e Salvatore Nessa 78 anni di Taranto, il nesso patologia infettiva-Pseudomonas aeruginosafu escluso dal medico legale; nel secondo caso il responso era dubitativo. Per quanto riguarda la morte di Maria Stella Ancona, 78 enne di Martina Franca, pur rilevando la presenza nell’organismo di Pseudomonas ma anche di Candida albicans, i periti non poterono stabilire nessi di casualità tra questi agenti e il decesso della paziente.

Gli accertamenti tecnici irripetibili disposti da Myriam Iacoviello, invece, pm della procura di Brindisi, furono affidati al professore Francesco Fracassi dell’Università di Bari, e al direttore dell’Arpa di Bari, Giampaolo Bottinelli (cui parteciparono anche i periti di parte Pietro Elio Abbaticchio, Gaetano Maria Sara e Giulia Morace), ed esclusero l’esistenza di inquinamento delle fonti termali di Torre Canne, nonché la presenza di una serie di batteri e altri agenti patogeni, ad eccezione dello Pseudomonas aeruginosa, che non sarebbe stato sufficientemente considerato –secondo i periti- negli interventi di monitoraggio e sanificazione periodica degli impianti condotti costantemente dalla società che gestisce le Terme.

Molte delle parti offese sono assistite dall’avvocato Grazia Vitale. Stamani, quindi, l’udienza preliminare al termine della quale i tre imputati sono stati ammessi al rito abbreviato che garantirebbe loro, in caso di condanna, uno sconto di un terzo sulla pena. Si ritorna davanti al gup Tea Verderosa il 5 febbraio prossimo, quando si deciderà anche sulle richieste di risarcimento presentate dalle parti civili. L’unica parte offesa che ha rinunciato a partecipare al processo ma ha seguito un’altra via, chiedendo unicamente in sede civile il ristoro dei danni subiti, ha ottenuto stamani una sentenza favorevole da parte del giudice di pace di Fasano che ha condannato le Terme al pagamento di una cifra che non supera i mille euro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Terme, morti sospette:rito abbreviato

BrindisiReport è in caricamento