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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Termini scaduti, libera l'altra donna del clan

TUTURANO - Decorrenza termini di custodia cautelare anche per un’altra donna ritenuta dall’accusa organica alla Scu: è tornata oggi in libertà Vincenza Trenta, 58 anni, la compagna di Giovanni Buccarella, 86 anni, detto Nino Balla, padre di Salvatore.

TUTURANO - Decorrenza termini di custodia cautelare anche per un’altra donna ritenuta dall’accusa organica alla Scu: è tornata oggi in libertà Vincenza Trenta, 58 anni, la compagna di Giovanni Buccarella, 86 anni, detto Nino Balla, padre di Salvatore. Il gup di Lecce Vincenzo Brancato ha accolto l’istanza del legale, Domenico Valletta, che ha rilevato che il conteggio dei mesi di carcere va fatto partire dal momento dell’esecuzione della misura cautelare. Entro nove mesi, nel caso di Vincenza Trenta, avrebbe dovuto esservi sentenza. Alla scarcerazione v’è stato parere favorevole del pm, Alberto Santacatterina. Per la stessa ragione nei giorni scorsi era tornata in libertà Antonia Caliandro, moglie di Salvatore Buccarella.

Il processo in questione, in abbreviato, è quello che nasce dall’inchiesta Helios e per cui nei giorni scorsi sono state formulate richieste di pena. Il processo, rinviato al 31 gennaio, data in cui presumibilmente non vi sarà ancora sentenza, e coinvolge 10 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni e associazione armata: secondo quanto fu appurato nel corso delle indagini era stata ricostituita nel Brindisino una cellula della Sacra corona unita che chiedeva il pizzo agli imprenditori che stavano investendo nella realizzazione di impianti fotovoltaici.

Al termine della requisitoria il pm aveva chiesto ieri la condanna a una pena di 12 anni di reclusione per Salvatore Buccarella, 54 anni, di Tuturano, difeso dagli avvocati Vito Epifani e Ladislao Massari); 12 anni per Francesco Campana, 40 anni, di Mesagne, difeso da Cosimo Lodeserto e Francesca Conte; 14 anni per Cosimo Giardino Fai, 53 anni di Tuturano, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, 6 anni di reclusione per Angelo Buccarella, il figlio 35enne di Salvatore, difeso da Ladislao Massari; 8 anni per Antonia Caliandro, 57 anni, di Tuturano, la moglie di Salvatore Buccarella, difesa dall’avvocato Giuseppe Lanzalone.

A seguire, 4 anni per Angelo Dimitri, 39 anni di San Pietro Vernotico, 6 anni per Gabriele Giannone, 39 anni di Tuturano, difeso da Daniela D’Amuri, 12 anni per Raffaele Renna (detto Puffo) di San Pietro Vernotico, difeso dall’avvocato Francesco Cascione; otto anni per Ronzino De Nitto, 38 anni di Mesagne, difeso dall’avvocato Pasquale Annicchiarico, 8 anni e sei mesi per Vincenza Trenta, 58 anni di Brindisi, difesa dall’avvocato Domenico Valletta, compagna di “Nino Balla”, al secolo Giovanni Buccarella, 86enne di Tuturano, padre di Salvatore, che non è più capace di stare a processo e la cui posizione è stata quindi stralciata.

Secondo l’accusa, l’organizzazione criminale facente capo alla famiglia Buccarella, la nuova Sacra corona unita, si arricchiva essendo quindi in grado di mantenere i detenuti e le rispettive famiglie, oltre che di garantire il lavoro alle imprese di fiducia e occupazione ai giovani “vicini” al sodalizio.

 

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