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Incendio al porto: solito difensivismo, glissato il tema delle merci pericolose

Fare il paragone tra le esigenze di sicurezza di un'area di sosta di trailer e Tir all'interno di un porto e quelle di un qualsiasi parcheggio cittadino è davvero una forma molto riduttiva di affrontare i problemi posti dall'incendio di sabato a Costa Morena Ovest

BRINDISI – Fare il paragone tra le esigenze di sicurezza di un’area di sosta di trailer e Tir all’interno di un porto e quelle di un qualsiasi parcheggio cittadino è davvero una forma molto riduttiva di affrontare i problemi posti dall’incendio di sabato a Costa Morena Ovest. Senza considerare che più un porto è sicuro, maggiori sono le sue credenziali al cospetto degli armatori e delle aziende che opera nella logista e nei trasporti. Banale e scontata anche la solita accusa di denigrare il porto di Brindisi rivolta a chi solleva critiche ed obiezioni. Tutti sulla difensiva, la conferenza stampa odierna ed il comunicato diffuso subito dopo dall’Autorità Portuale di Brindisi, che conferma come l’area di sosta dove è scoppiato l’incendio sia priva di attacchi per le manichette dei vigili del fuoco e di altri sistemi.

Non sono previsti dalle norme vigenti, è stata la risposta dell’Authority. Tutto è nella norma anche alla luce di recenti ispezioni è stato spiegato. Ma si può parlare in questi termini del problema perché il bilancio è di danni solo ai mezzi meccanici e non alle persone. L;’accaduto meritava una risposta diversa. In quell’area sostano “soprattutto” Tir e trailer che vengono imbarcati e sbarcati dai traghetti delle linee per la Grecia, che sono navi del Gruppo Grimaldi. Non vi sono altri armatori a Brindisi che effettuano il traffico ro-ro per Patrasso e Igoumenitsa, mentre ve ne è uno che trasporta camion sulla linea per l’Albania, ma non ha certo i volumi di traffico di Grimaldi. E le navi di Grimaldi sono autorizzate anche al trasporto di trailer con merci pericolose (regime Adr).

Incendio trailer a Punta delle Terrare-3Adesso il presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi dica intanto se si sente molto sicuro con un’area di sosta libera priva di supporti antincendio ma con la presenza di merci Adr, e poi spieghi se il porto di Brindisi dispone di un sistema informatico – come ad esempio quello di Bari – di identificazione delle merci. Conosce, l’Autorità Portuale brindisina, momento per momento cosa arriva e cosa sosta in quell’area di parcheggio? Si tratta di un’area coperta dalla security portuale oppure no? Se fossero andati a fuoco trailer con detersivi o altre merci Adr, invece di kiwi e castagne diretti in Albania, come è stato detto, cosa sarebbe potuto accadere?

Riguardo la polemica con il sindaco della città, Mimmo Consales, probabilmente una risposta da palazzo Nervegna non tarderà a giungere. Una authority in guerra con tutti è una profonda anomalia . E’ anche ben strano che non venga accettata la presenza in conferenza stampa di un membro del Comitato portuale e che un altro venga attaccato nel comunicato per una affermazione affatto denigratoria o offensiva nei confronti dell’ente, ma solo critica. Emerge un logoramento dei rapporti di fiducia tra gli operatori portuali brindisini (o comunque la maggior parte di essi) e l’Autorità Portuale meritevole di ben altre attenzioni da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Logoramento estesosi recentemente alla stessa Apulian Ports, con annunci di fuoriuscita del porto di Brindisi dall’associazione dei porti pugliesi. Non resta che sperare nella costituzione di una nuova authority del Basso Adriatico che riunisca le forze dei porti di Bari e Brindisi, per lasciarsi alle spalle tanti anni di ritardi e occasioni di sviluppo perdute.

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