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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Fasano

Torna l'allarme alga tossica: valori oltre i limiti nel Brindisino

Torna l’allarme alga tossica “Ostreopsis ovata” sul litorale pugliese e in particolare sulla fascia costiera  settentrionale della provincia di Brindisi. Concentrazioni elevate riscontrate a Torre Canne e alla Forcatella

FASANO – Torna l’allarme alga tossica “Ostreopsis ovata” sul litorale pugliese e in particolare sulla fascia costiera  settentrionale della provincia di Brindisi. Dalla tabella in cui sono riportati i dati del monitoraggio effettuato dall’Arpa Puglia nei primi 15 giorni di luglio in 20 località pugliesi, emerge la presenza di quantitativi di Ostreopsis classificati come molto abbondanti, di fronte al faro di Torre Canne, marina di Fasano, e abbondanti in località “la Forcatella”, prima della casa bianca, sempre sul tratto di litorale amministrato dal Comune di Fasano.

L’agenzia regionale effettua due diversi tipi di rilevamenti, uno sul fondo e l’altro in colonna d’acqua. Le classi di abbondanza di Ostreopsis sono sei e si misurano in base al numero di cellule per litro d’acqua. Per quanto concerne la densità sul fondo, la presenza di alga tossica è ritenuta abbondante in un range compreso fra 100001 e 300000 cellule/litro e molto abbonane oltre 300000 cellule/litro. Per quanto riguarda invece la densità in colonna d’acqua, l’ Ostreopsis è abbondante fra 10001 e 20000 cellule/litro e molto abbondante oltre le 20mila cellule/litro. 

La Mappa dell'alga tossica nella prima quindicina luglio 2016-2

Va chiarito che il dato che si assume come limite è quello in colonna d’acqua. Stando alle linee guida sull’argomento emanate nel 2007 dal ministero della Salute, viene indicato il limite di 10.000 cellule/litro in colonna d’acqua per l’insorgenza di un eventuale rischio sanitario. Quando i valori risultano superiori a 30.000 cellule/litro, sulla base anche delle linee guida pubblicate dell’Istituto superiore di sanità nel 2014, scatta la fase di emergenza.  

A Torre Canne, sono state rilevate 6.758.855 cellule/litro sul fondo e 370.460 cellule/litro in colonna d’acqua. Alla Forcatella è stata riscontrata la presenza di 98.939 cellule/litro in acque di fondo (classe d’abbondanza discreta) e di 18.574 cellule/litro in colonna d’acqua. Il terzo e ultimo sito della provincia di Brindisi controllato dall’Arpa è quello di Lido San Vincenzo, ad Apani, dove non vi è traccia di Ostreopsis in acque di fondo ed è stato registrato un valore di 40 cellule/litro in acqua di colonna.  

Tabella_Ostreopsis_Aggiornamento_prima Luglio 2016-2

Allargando il raggio all’intera regione, quantitativi molto abbondanti e abbondanti di alga tossica sono stati rilevati anche nel Barese, rispettivamente di fronte all’Hotel Riva del sole (oltre 67mila cellule/litro in acqua di colonna) e in località Lido Trullo (oltre 10mila cellule litro in colonna d'acqua. 

E’ evidente il cambio di rotta rispetto al mese di giugno, quando in nessuno dei 20 siti tenuti sotto controllo dall’Arpa erano state riscontrate concentrazioni oltre il livello di guardia della famigerata alga, la cui popolazione proprio nei mesi estivi si sviluppa abbondantemente, in virtù dei fattori che ne facilitano la proliferazione: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni. 

Elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali può causare morie o sofferenze di organismi marini, fra cui stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi. Sui bagnanti, invece, le alte concentrazioni, soprattutto dopo le mareggiate (queste favoriscono infatti la formazione di aerosol marino, che  può diffondere la tossina nell’aria) possono provocare casi di malessere transitorio (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti. Sono due i consigli dati dall’Arpa per evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis: evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate; limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. 

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