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Cronaca

Torre Guaceto, un dossier in Commissione Ambiente del Senato

Il fascicolo consegnato dal sindaco di Brindisi: potrebbe essere inviato all'Antimafia. Ieri l'audizione di Consales, di Luperti, del primo cittadino di Carovigno nonché del direttore Ciccolella e del presidente del Wwf

BRINDISI – Tutti i “no” che il Comune di Brindisi ha pronunciato nelle assemblee del Consorzio di gestione di Torre Guaceto sono racchiusi in un dossier in cui c’è anche la possibile chiave di lettura all’incendio della villetta dell’assessore Pasquale Luperti: è una relazione che porta la firma del sindaco del capoluogo, Mimmo Consales, e dello stesso titolare della delega, entrambi ascoltati dalla Commissione Ambiente del Senato, assieme al primo cittadino di Carovigno, Carmine Brandi, al direttore Alessandro Ciccolella e presidente della sezione brindisina del Wwf.

Quel fascicolo, da ieri, è sul tavolo della Commissione, il cui vice presidente è il senatore Vittorio Zizza dei Conservatori e Riformisti, residente a Carovigno, a cui spetta la paternità della richiesta dell’audizione della delegazione brindisina, in tandem con il collega Salvatore Tomaselli, espressione indigena anche lui. E sono stati i due brindisini a interrogare Consales prima di tutto, poi gli altri, partendo dal contenuto di quella relazione sul quale anche l’esponente grillino presente in Commissione ha chiesto spiegazioni.

Cosa c’è scritto? Che importanza potrebbe avere quel dossier per capire cosa realmente si nasconde (se così è) dietro Torre Guaceto? Da quanto si apprende, lo scritto sembra essere molto dettagliato, nel senso che in quelle pagine i rappresentanti del Comune di Brindisi avrebbero illustrato cosa è successo dal momento del loro insediamento, ossia maggio 2012, ad oggi. Più esattamente Consales avrebbe elencato tutte le proposte rispetto alle quali l’Amministrazione ha dato parere negativo, l’ultima in ordine di tempo legata all’ipotesi di affidamento ai privati della zona adibita a parcheggio. Il Comune di Brindisi, infatti, intende garantire una gestione pubblica. E la posizione è stata espressa da Luperti, delegato dal sindaco.

Nella stessa nota, Consales avrebbe anche fatto riferimento agli ultimi episodi avvenuti nel capoluogo, ricordando l’attentato incendiario che ha distrutto il deposito della villetta estiva dell’assessore Luperti, nella notte fra l’11 e il 12 gennaio scorsi. Pista amministrativa da seguire nelle indagini, secondo il primo cittadino, che avrebbe già avuto modo di riferire agli investigatori così come ha fatto lo stesso assessore all’Urbanistica. Il collegamento tra l’incendio e l’attività svolta dal titolare della delega è chiaro, quel che va approfondito è il movente. E di interesse viene ritenuta l’ultima assemblea del Consorzio, quella del 28 dicembre scorso, quando è stato affrontato il caso della gestione delle zona posteggio.

L’interesse investigativo diventa maggiore se si considera che il modus operandi di chi ha agito è simile, se non addirittura identico, a quello accertato in altri attentati, come quello avvenuto il 6 dicembre scorso, quando venne dato fuoco al portone di ingresso della villetta estiva dei genitori del direttore del Consorzio, Alessandro Ciccolella, situata a Torre Santa Sabina, in contrada Carisciola. Anche il direttore è stato ascoltato sempre ieri dai componenti della Commissione.

Sarebbe stato segnalato anche il tentativo di incendiare  l’auto del fratello del primo cittadino usando una bottiglietta piena di liquido infiammabile.Quell’elenco probabilmente sarà aggiornato dal presidente della Commissione per inserire quanto è avvenuto nella notte a Carovigno: è stata data alle fiamme la villetta estiva di proprietà di proprietà di un dipendente del Comune. Villetta e fiamme, per l’ennesima volta. Non più una semplice coincidenza.

Per questo motivo, i componenti della Commissione Ambiente del Senato intendono approfondire l’argomento e potrebbero decidere di trasmettere copia del dossier all’Antimafia che, come è noto, ha già avviato verifiche sugli attentati tanto da essere menzionati nella relazione inviata al Ministero dell’Interno , letta lo scorso mese di dicembre in Parlamento.

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