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Cronaca

Trafugata salma della figlia di Montinaro

CAMPI SALENTINA – Una terribile scoperta è toccata al custode del cimitero di Campi Salentina (Lecce) questa mattina. La salma di Mira Montinaro, una giovane donna morta 12 anni fa a causa di un aneurisma celebrale, è stata trafugata la scorsa notte. La giovane, 27enne, era figlia del noto imprenditore salentino Antonio Montinaro, uno dei soci del Monticava Group, il consorzio di costruzioni industriali, opere pubbliche e ambiente con sede a Campi Salentina.

CAMPI SALENTINAUna terribile scoperta è toccata al custode del cimitero di Campi Salentina (Lecce) questa mattina. La salma di Mira Montinaro, una giovane donna morta 12 anni fa a causa di un aneurisma celebrale, è stata trafugata la scorsa notte. La giovane, 27enne, era figlia del noto imprenditore salentino Antonio Montinaro, uno dei soci del Monticava Group, il consorzio di costruzioni industriali, opere pubbliche e ambiente con sede a Campi Salentina.

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia locale e il sostituto procuratore di turno Giovanni Gagliotta, della Procura della Repubblica di Lecce, che si è recato sul posto aprendo un’inchiesta sull’agghiacciante vicenda. La cappella è stata posta sotto sequestro.

Mira Montinaro non si trova più nemmeno al cimitero. Questa è la triste realtà che è toccata questa mattina ai familiari della 27enne scomparsa il 16 giugno del 2000 mentre si trovava a Milano, dove viveva, dopo aver concluso gli studi all’Università Bocconi. Mira Montinaro fu stroncata da un aneurisma, non ci fu scampo per lei. Erano circa le 7 di questa mattina quando il custode del cimitero di Campi Salentina, Cittadina a nord di Lecce, al confine col territorio brindisino, ha chiamato il 112 per dare l’allarme.

La cappella della famiglia Montinaro era stata violata così come la tomba della giovane. La salma di Mira non c’era più. Questo è stato la scioccante spettacolo presentatosi agli occhi di Antonio Montinaro, padre di Mira. Lo stesso è stato colto da malore, ed è stato necessario dell’intervento dei sanitari del 118.

Sul posto anche gli operatori del Ris per i rilievi del caso e cercare elementi utili a ricostruire l’accaduto. Ma purtroppo, i malviventi che hanno agito indisturbati la notte scorsa – perché il cimitero è privo di qualsiasi sistema di videosorveglianza sia interna che esterna – hanno anche avuto gli agenti atmosferici a proprio favore, infatti la pioggia ha lavato le eventuali tracce che gli stessi avrebbero potuto lasciare.

Ma chi può essere stato l’organizzatore del sequestro della salma? Le indagini non escludono a questo momento nulla, ma si è orientati più su un gesto collegato all’attività economica della famiglia. A questa domanda tuttavia risponderà sicuramente la magistratura inquirente. Antonio Montinaro è uno dei soci della Monticava Group, di cui fanno parte diverse aziende, tra cui la Monteco, dove l’amministratore è il fratello Mario, mentre il nipote Emanuele è il direttore del cantiere di Brindisi.

La Monticava, che attraverso Monteco ha l’appalto per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti a Brindisi, anche gestore unico per i nove comuni della provincia appartenenti all’Ato/Br2, negli ultimi tempi è stata bersaglio di diversi attentanti. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello del 15 ottobre scorso, quando ignoti ribaltarono un escavatore da 300mila euro in fondo alla cava dell’azienda in territorio di Campi salentina. Ancora prima viene l’attentato incendiario della sera del 28 giugno 2012 diretto a Monteco, quando ignoti appiccarono un incendio al capannone nella zona industriale di Francavilla Fontana, deposito per la frazione secca dei rifiuti urbani dell’Ato Br/2, che causò la distruzione dell’intero capannone con danni ingenti.

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