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Cronaca

Traghetti, notte da non dimenticare

Una notte di passione, nel senso religioso del termine, non solo per i passeggeri della Highspeed Kenteris in viaggio tra Brindisi e Zante, ma anche – come abbiamo appreso stamani - per quelli della Sveti Stefan II sulla rotta tra Bari e Bar in Montenegro, tra i quali anche alcuni brindisini che hanno segnalato la situazione di grave disagio patita dalla partenza all’arrivo. In tilt anche sulla nave partita da Bari il sistema dell’aria condizionata.

Una notte di passione, nel senso religioso del termine, non solo per i passeggeri della Highspeed Kenteris in viaggio tra Brindisi e Zante, ma anche – come abbiamo appreso stamani - per quelli della Sveti Stefan II sulla rotta tra Bari e Bar in Montenegro, tra i quali anche alcuni brindisini che hanno segnalato la situazione di grave disagio patita dalla partenza all’arrivo. In tilt anche sulla nave partita da Bari il sistema dell’aria condizionata.

Due odissee parallele, due storie che dovrebbero invitare gli armatori italiani a valutare la possibilità, dopo l’operazione Tirrenia (la compagnia di bandiera recentemente acquisita da una cordata delle maggiori società private di navigazione), di schierare qualche unità nazionale anche su questi collegamenti. La faccenda della Highspeed Kenteris si differenzia da quella della Sveti Stefan II solo per il fatto che la prima unità della Nel Lines, 140 metri di lunghezza,  è nuova perché varata nel 2001. L’altra, quella della Montenegro Lines, 119 metri, è stata varata nel 1973.

La Kenteris aveva accusato un avaria al sistema elettrico poco dopo la partenza da Brindisi, avvenuta in ritardo nella serata di ieri, con destinazione Corfù, Igoumenitsa, Cefalonia, Zante (arrivo previsto per le 6 odierne). Circa 30 minuti dopo, ad alcune decine di miglia da Brindisi, black-out con estese aree della nave veloce al buio, e niente aria condizionata.

Molti tra i 965 passeggeri a bordo hanno inscenato una dura protesta per avere un colloquio con il comandante, ed appurare l’esatta dimensione, e soprattutto la durata del problema. Ma non sarebbero stati ricevuti, quindi l’ira si è scaricata su un membro dell’equipaggio che è stato messo sottochiave in un locale del traghetto.

La tensione si è solo stemperata quando la nave ha fatto dietrofront verso Brindisi, dove è rientrata dopo la mezzanotte. Ma qui altri colpo di scena: il comandante ha annunciato che l’avaria era risolta e che poteva riprendere la rotta per le Isole Ionie: quindi nuova inversione, con la Capitaneria di Brindisi impegnata a distanza a monitorare la situazione.

Intanto a Bari, ieri sera, al check-in i passeggeri diretti al porto montenegrino di Bar venivano avvertiti che a bordo della Sveti Stefan II c’era qualche problema. La nave è partita regolarmente, ma ha mostrato subito l’entità delle avarie che i passeggeri non immaginavano di quella portata: soprattutto il blocco dell’aria condizionata che ha reso le cabine impraticabili (anche per il tanfo proveniente dai bagni). Molti si sono arrangiati trasportando i materassi nei corridoi e addirittura sul ponte. Meraviglia per il fatto che la Capitaneria abbia dato l'ok alla partenza da Bari.

Tra i passeggeri della Sveti Stefan II molti bambini, quelli maggiormente penalizzati dai guasti accusati dalla nave. La Sveti Stefan tuttavia stamani è in arrivo a Bar – come ci viene segnalato telefonicamente – con un carico di gente che ha cominciato le proprie vacanze nel modo peggiore, e adesso teme di dover subire lo stesso trattamento al rientro: il traghetto al centro di questo episodio infatti è una delle due sole navi che effettuano il collegamento tra il capoluogo della Puglia e il Montenegro, rotta scelta anche da migliaia di turisti stranieri e italiani perché la più breve.

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