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Cronaca Ostuni

Tre versioni per la tentata rapina

BRINDISI – Tre versioni diverse: così si sono presentati al gip i tre improbabili svaligiatori di gioiellerie brindisini, età media 19 anni e un piccolo revolver caricato a salve come unica arma per convincere l’orefice ostunese Pignatelli a consegnare preziosi e magari anche ad aprire la cassaforte. Cosimo Leone, che guidava una vecchia utilitaria Fiat rubata la sera prima ad un turista napoletano, ancora più improbabile nelle vesti di autista della banda, perciò, ha ammesso che l’intenzione, il progetto, era proprio quello di rapinare la gioielleria di via Continelli a Ostuni. Il più giovane del gruppo, il 18enne Piero Nani, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’iperattivo Davide Piliego ha ammesso le evidenze (furto dell’auto e possesso dell’arma), ma ha negato di essere in procinto di rapinare la gioielleria Pignatelli: era entrato nel negozio assieme agli amici solo perché ave va intenzione di comperare un regalo per la fidanzata.

BRINDISI – Tre versioni diverse: così si sono presentati al gip i tre improbabili svaligiatori di gioiellerie brindisini, età media 19 anni e un piccolo revolver caricato a salve come unica arma per convincere l’orefice ostunese Pignatelli a consegnare preziosi e magari anche ad aprire la cassaforte. Cosimo Leone, che guidava una vecchia utilitaria Fiat rubata la sera prima ad un turista napoletano, ancora più improbabile nelle vesti di autista della banda, perciò, ha ammesso che l’intenzione, il progetto, era proprio quello di rapinare la gioielleria di via Continelli a Ostuni. Il più giovane del gruppo, il 18enne Piero Nani, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’iperattivo Davide Piliego ha ammesso le evidenze (furto dell’auto e possesso dell’arma), ma ha negato di essere in procinto di rapinare la gioielleria Pignatelli: era entrato nel negozio assieme agli amici solo perché ave va intenzione di comperare un regalo per la fidanzata.

Il giudice per le indagini preliminari, Maurizio Saso, ha convalidato gli arresti ed ha disposto la prosecuzione della custodia cautelare in carcere. I difensori, Mauro Masiello per Piliego e Giampiero Iaia per Leone (Nani è comparso assistito da un difensore d’ufficio) al momento non hanno avanzato richieste al gip, riservandosi di esaminare prima gli atti di polizia giudiziaria. Piliego, pur avendo già patteggiato quest’anno una condanna a due anni e 8 mesi per la rapina del marzo scorso alla gioielleria Epoca di Brindisi, azione conclusa da un inseguimento a piedi e dalla cattura pochi minuti dopo il largo S. Paolo, non si può considerare recidivo perché è ancora in attesa del responso della Corte di Cassazione.

Tutti e tre gli indagati rispondono di concorso in tentata rapina e ricettazione dell’auto, mentre il solo Piliego anche dei reati connessi al porto e alla detenzione del piccolo revolver. In effetti, il terzetto era entrato nella gioielleria Pignatelli, per uscirne poco dopo senza tentare il colpo (forse sarebbero tornati poco più tardi, dopo aver studiato la situazione), ma il fatto che l’abbiano fatto muniti delle fascette autobloccanti da usare come manette per le vittime è stato considerato un riscontro per le ammissioni rese da Leone. Tuttavia sprizzavano sospetti da tutti i pori, e la segnalazione giunta alla polizia circa la loro presenza nella zona, corredata dal numero di targa dell’auto, ha fatto saltare subito il gioco: l’auto era rubata. Il resto è venuto a galla dopo che il personale del commissariato di Ostuni ha fermato i tre, perquisendo loro e l’auto, sequestrando pistola e fascette e ottenendo poco più tardi anche alcune ammissioni.

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