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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Tredici cani e molti gatti, la casa invasa dagli escrementi

CEGLIE MESSAPICA - Si delinea più nettamente il drammatico quadro relativo allo stato igienico dell’appartamento in cui vive l’anziana Teresa Conte, vedova del partigiano Gennaro. Secondo gli accertamenti seguiti direttamente dal Comune di Ceglie Messapica, che dopo l’ennesimo esposto anonimo dovuto ai miasmi insopportabili provenienti dai locali ha disposto la pulizia coatta degli stessi, il puzzo nauseabondo che si levava dall’abitazione non era dovuto a carcasse di animali come si era creduto in un primo momento, ma dal letame accumulato dalla presenza in casa di tredici cani, fra cui due maremmani e una quantità di gatti uno dei quali morto, che sono stati tutti prelevati dal servizio veterinario della Asl e portati in una struttura in cui saranno regolarmente accuditi.

CEGLIE MESSAPICA - Si delinea più nettamente il drammatico quadro relativo allo stato igienico dell’appartamento in cui vive l’anziana Teresa Conte, vedova del partigiano Gennaro. Secondo gli accertamenti seguiti direttamente dal Comune di Ceglie Messapica, che dopo l’ennesimo esposto anonimo dovuto ai miasmi insopportabili provenienti dai locali ha disposto la pulizia coatta degli stessi, il puzzo nauseabondo che si levava dall’abitazione non era dovuto a carcasse di animali come si era creduto in un primo momento, ma dal letame accumulato dalla presenza in casa di tredici cani, fra cui due maremmani e una quantità di gatti che sono stati tutti prelevati dal servizio veterinario della Asl e portati in una struttura in cui saranno regolarmente accuditi. In cotile, la carcassa di un cane.

L’ex maestra adesso sta bene. E’ stata dimessa dall’ospedale dove era stata trasferita qualche attimo dopo l’incursione del servizio sanitario, a seguito del quale la maestra era caduta in uno stato di profonda agitazione. L’ambulanza del 118 è arrivata dopo l’incursione nella casetta di via Mercadante, nei pressi della scuola elementare Edmondo De Amicis, da parte degli ispettori della Asl e degli operai della Monteco, ai quali è toccato fronteggiare il serraglio di animali, e la scoperta di una quantità impressionante di letame in mezzo al quale la donna viveva noncurante, probabilmente del tutto inconsapevole per un black out della coscienza, delle conseguenze di quella prossimità.

E’ l’incredibile epilogo di una parabola esistenziale che conta tutt’altri prodromi. Teresa Conte, moglie del partigiano Gennaro, figura indimenticata di combattente della Resistenza e di dirigente del Partito comunista, è l’icona di un passato gravido di vita sociale. Di forza, di stima e di grande caratura intellettuale, riversata nella lotta politica e nel mestiere di maestra. Per cause del tutto insondabili, quella vita spesa nelle folle dell’attivismo antagonista, è derivata qualche anno addietro in una chiusura impenetrabile, inviolabile persino per i figli.

Ha cominciato a condurre una vita ai margini, riservata e inaccessibile a chiunque tranne che alle bestiole a quattro zampe, le uniche alle quali è consentito avvicinarla. E che lei continua, quotidianamente, ad accudire con cura, e con ogni mezzo possibile. La si vede, tutti i santi giorni, fare la spola a piedi, fra città e campagna, sulla via per Villa Castelli, ricurva su se stessa, spinta dalla forza ossessiva di una missione: quella di prestare aiuto agli animali che, sempre più numerosi, le fanno ressa intorno. E compagnia.

Questo amore esclusivo è degenerato presto in una contiguità difficile da sopportare per i vicini di via Mercadante, per le mamme dei piccoli allievi della scuola elementare che, passando di fronte alla casetta dell’anziana signora, più volte hanno denunciato le assai precarie condizioni igieniche del cortile, dove da qualche tempo hanno cominciato a comparire carcasse di animaletti morti. Nessuno poteva immaginare il retroscena di terribile degrado che dovrebbe, a partire da oggi, avere fine.

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