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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Torre Santa Susanna

Truffa dei falsi braccianti agricoli: torna libera una delle persone indagate

Torna libera una delle persone che lo scorso marzo vennero arrestate nell'ambito dell'operazione, denominata Wasteland, su una truffa ai danni dell'Inps attraverso il sistema delle cooperative fittizie che assumevano falsi braccianti agricoli, facendo intascare loro contributi previdenziali non dovuti. Si tratta di Angelo Tarantino, 46 anni, di Torre

TORRE SANTA SUSANNA – Torna libera una delle persone che lo scorso marzo vennero arrestate nell’ambito dell’operazione, denominata Wasteland, su una truffa ai danni dell’Inps attraverso il sistema delle cooperative fittizie che assumevano falsi braccianti agricoli, facendo intascare loro contributi previdenziali non dovuti. Si tratta di Angelo Tarantino, 46 anni, di Torre Santa Susanna. L’uomo è stato scarcerato nella giornata di oggi dal tribunale del Riesame, su istanza presentata dagli avvocati Cosimo Lodeserto e Sandro Coccioli. Tarantino venne raggiunto insieme ad altri sette indagati da un’ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari emessa dal gip del tribunale di Brindisi. Le indagini vennero avviate nel 2012 dalla guardia di finanza, con la collaborazione della task force “Agricoltura” costituita dall’Inps.  Le truffe ai danni dell’Inps oggetto del provvedimento cautelare sono 16. Ma ne sono state accertate altre 328, per le quali si procede separatamente. 

Le otto persone raggiunte dal provvedimento restrittivo, più altre quattro indagate a piede libero, avrebbero ideato e condotto per molti anni un illecito sistema di arricchimento personale, fondato sulla costituzione, a ripetizione, di società cooperative fittizie, in apparenza dedite allo svolgimento di attività agricole, ma in realtà aventi l’unico scopo di far conseguire indebitamente a falsi braccianti ed a carico dell’ Inps le prestazioni previdenziali di legge (indennità di disoccupazione agricola, indennità di malattia, indennità di maternità, assegni familiari). 

A tale scopo le cooperative  dichiaravano falsamente di avere avviato l’attività di coltivazione di terreni (di cui spesso non avevano neanche la Cosimo Lodeserto-2disponibilità), denunciando altrettanto falsamente l’avvenuto impiego di operai agricoli per un periodo superiore a 50 o a 100 giornate lavorative ciascuno (secondo la prestazione previdenziale da richiedere), consentendo così ai finti braccianti di percepire indebitamente le provvidenze, parte delle quali veniva poi corrisposta ai capi ed organizzatori dell’associazione. Il costo di una giornata lavorativa oscillava fra i 10 e i 15 euro (nella foto a destra, l'avvocato Cosimo Lodeserto).

La continua costituzione di sempre nuove società cooperative, con il determinante contributo dei professionisti raggiunti dalla misura cautelare, aveva lo scopo di ostacolare gli accertamenti amministrativi da parte della  “Task Force agricoltura”, istituita presso la Direzione Regionale Puglia dell’Inps proprio per fronteggiare il dilagante fenomeno dei falsi braccianti.

Gli atti costitutivi, di scioglimento o di messa in liquidazione delle società cooperative sono stati stipulati da due Notai, nei cui confronti non si è proceduto in mancanza di indizi circa la loro consapevole partecipazione allo scopo perseguito dall’associazione. Durante la stipula degli atti, però, sulla base di quanto riferito dagli inquirenti, sarebbe stato possibile appurare che i rappresentanti legali delle cooperative erano persone che facevano da prestanome ai capi e agli organizzatori della presunta associazione, in cambio di un corrispettivo di poche centinaia di euro.

Il danno patito dall’Inps negli ultimi 5 anni ammonterebbe a 3 milioni 105mila 672 euro. L’avvio delle indagini, per altro, determinò il blocco dell’erogazione di ulteriori prestazioni per gli anni 2013-2014, evitando così un ulteriore danno per l’ente previdenziale di circa un milione di euro. 
 Inoltre, grazie alla collaborazione fra la “Task Force” dell’Istituto e la guardia di Finanza è stato possibile porre le basi per il recupero del maltolto.
 

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