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Cronaca

Truffatore già a vent'anni: vendeva telefonini su Internet, ma la merce non partiva mai

BRINDISI - A venti anni truffava già la gente. Utilizzava il pc, fingeva di mettere in vendita telefonini e i malcapitati di turno che pensavano di aver “fiutato” l’affare pagavano senza vedersi poi recapitare la merce acquistata. A mettere la parola fine ad un raggiro che aveva ormai coinvolto ogni parte d’Italia, dal Nord al Sud, grazie al mezzo telematico, è stata la guardia di finanza.

BRINDISI - A venti anni truffava già la gente. Utilizzava il pc, fingeva di mettere in vendita telefonini e i malcapitati di turno che pensavano di aver “fiutato” l’affare pagavano senza vedersi poi recapitare la merce acquistata. A mettere la parola fine ad un raggiro che aveva ormai coinvolto ogni parte d’Italia, dal Nord al Sud, grazie al mezzo telematico, è stata la guardia di finanza.

I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi, diretto dal maggiore Gabriele Sebaste, dopo accurate indagini è riuscito ad individuare un 20enne brindisino che incassava denaro attraverso il pc, fingendo alla gente di vendere telefoni di ultima generazione a prezzo-affare.

Il ragazzo, evidentemente già molto pratico con l’utilizzo del mezzo informatico, metteva il telefono su E-bay, il sito di aste on-line, e aspettava che giungessero le offerte. Il telefonino veniva così aggiudicato a chi sborsava la cifra più alta: peccato però che al “cliente” non giungesse un bel nulla, neppure dopo il regolare pagamento che avveniva attraverso Postepay. Il metodo era appunto semplice: l’acquirente ricaricava la scheda e aspettava la spedizione del cellulare. Ma dell’acquisto compiuto per via telematica nemmeno l’ombra. E mentre le persone raggirate attendevano invano, il ventenne era impegnato a compiere un’altra truffa al pc, seguendo sempre lo stesso meccanismo.

Il giovane era riuscito a gabbarne parecchi, con ricariche che arrivavano da ogni parte d’Italia, stando a quanto stabilito dalla guardia di finanza, che sta ancora proseguendo le indagini: da Arezzo, da Venezia, da Messina, da Aosta, da Padova, da Treviso, da Pistoia. Ovunque, il ventenne era riuscito a trovare il pollo da spennare tramite pc, per un giro d'affari di circa duemila euro. Ma la sua “furbata” non è durata a lungo, visto che i truffati, una volta capito che mai il telefonino sarebbe effettivamente giunto a destinazione, hanno sporto denuncia.

Nel giro di pochi giorni, le “fiamme gialle” sono riuscite ad identificare il misterioso individuo che truffava con un monitor e una tastiera. Per arrivare a lui, è bastato seguire alcune tracce informatiche lasciate dall’utente. Immediata è scattata la denuncia per truffa aggravata.

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