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Cronaca

Truffe alle assicurazioni: "Siamo innocenti"

BRINDISI - L'unico che si è avvalso della facoltà di non risponde è stato Maurizio Rillo, 33 anni, brindisino. Gli altri indagati, invece, hanno dato la loro versione dei fatti al giudice per le indagini preliminari nel corso dell'interrogatorio di garanzia cui sono stati sottoposti. Il leit-motiv è stato lo stesso: sono innocenti, quello che viene loro contestato è totalmente infondato e le loro attività sono sempre state lecite e alla luce del sole.

BRINDISI - L'unico che si è avvalso della facoltà di non risponde è stato Maurizio Rillo, 33 anni, brindisino. Gli altri indagati, invece, hanno dato la loro versione dei fatti al giudice per le indagini preliminari nel corso dell'interrogatorio di garanzia cui sono stati sottoposti. Il leit-motiv è stato lo stesso: sono innocenti, quello che viene loro contestato è totalmente infondato e le loro attività sono sempre state lecite e alla luce del sole. Si tratta delle persone raggiunte ieri da ordinanza di custodia cautelare perché ritenute far parte di una associazione per delinquere finalizzata a truffare le assicurazioni. Con l'avallo di tre avvocati: Silvia Bellino, 36 anni, brindisina, Eupremio Canario, 49 anni, e Cristian Quarta, 37 anni, di Lecce, indagati a piede libero.

Il presunto capo di questa banda scoperta dalla Polizia stradale viene indicato in Angelo Balestra, 40 anni, brindisino, ex carrozziere, attualmente gestore di un bar in via Aniene. Assieme a lui in carcere è finito il fratello Luciano, 39 anni, ex conducente di ambulanza dell'ospedale Perrino, e Pancrazio Vergari, 40 anni, titolare di un'officina a Cellino San Marco.

Ai domiciliari sono stati assegnati Rillo, Angelo Rollo, 33 ani, brindisino, lavora in una officina di carrozzeria; Massimo Martucci, 20 anni, e Gianluca Palma, 29 anni, brindisini. Gli arrestati sono difesi dagli avvocati Cinzia Cavallo, Daniela D'Amuri e Giuseppe Lanzalone. Complessivamente in questa vicenda ci sono centodieci indagati. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati. Le indagini le avvia la Polstrada di Brindisi diretta dal vice questore Silvano Retucci. Incidenti inventati, a volti reali, ma fatti volutamente, per truffare le assicurazioni. Con l'avallo dei tre avvocati indagati e di tanti proprietari di autovetture.

Come si diceva il gruppo di promotori e partecipanti all'associazione per delinquere ruotava attorno a Balestra, con un passato di carrozziere, di venditore di auto e ora barista. Era lui che parlava con gli avvocati, che organizzava tutto il giro. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi. E così la Stradale ha scoperto il meccanismo. Grazie anche alle intercettazioni telefoniche (quanti reati non si scopriranno quando la volontà dell'attuale governo di quasi cancellarle diventerà legge) la Stradale ha composto il mosaico, consentendo al pubblico ministero Pierpaolo Montinaro di chiedere i provvedimenti di cattura.

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