Articolo Uno: "Il degrado urbano permane. Chi controlla?"
Raccolta differenziata a Brindisi si riparte non da zero ma da sottozero, senza materiale illustrativo per i cittadini, senza sacchetti e senza pattumelle
BRINDISI - Raccolta differenziata a Brindisi si riparte non da zero ma da sottozero, senza materiale illustrativo per i cittadini, senza sacchetti e senza pattumelle, quasi a cercare un fallimento annunciato e pensando che i giornali debbano sostituire l'informazione istituzionale e quella della ditta incaricata, cui spetta il compito di informare l'utenza. Ne riparleremo tra qualche ora. Ma resta aperto anche il problema della manutenzione delle strade, su cui interviene Vincenzo Albano, esponente di Articolo Uno - Mdp Brindisi.
Le foto inviate da Albano documentano lo stato di un lungo tratto abbastanza di marciapiede in via Piemonte, nei pressi della chiesa S. Vito al quartiere Commenda, completamente invaso da una folta vegetazione erbacea. "Come del resto avviene in tanti altri luoghi nei diversi quartieri della città: Paradiso, S Elia, Perrino, Cappuccini, Villaggio antiracket eccetera. E' sufficiente farsi un giro in città per rilevarlo facilmente", dice Albano.
"Purtroppo ciò costituisce l'ennesimo esempio di prolungata negligenza da parte della società affidataria del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti e servizi accessori, che, per contratto, dovrebbe asportare l’erba spontanea cresciuta nelle strade, piazze, marciapiedi, piazzali, gallerie ed altri spazi pubblici e/o ad uso pubblico. Un impegno regolarmente pagato dal Comune, anzi dai cittadini e tutelato, in caso di inadempimento, da una sanzione pecuniaria a carico della predetta società", sottolinea l'eponente di Articolo Uno.
"Ammesso che l’amministrazione comunale vi abbia fatto ricorso, in questa e in tantissime altre situazioni di precarietà attualmente esistenti in città", annota ancora Enzo Albano, riferendosi agli strumenti legali. "Naturalmente l’amministrazione comunale, dovrebbe intimare alla società di ovviare all’inconveniente, entro e non oltre il giorno successivo alla contestazione dell’infrazione e, in caso di inerzia, provvedere a spese della stessa. Considerata la situazione si presume un disinteresse di lunga data da entrambi le parti".
Una critica molto forte, che Albano non ha certo risparmiato negli anni scorsi ad altre imprese e ad altre gestioni amministrative: "Questo stato avvalora la tesi di chi sostiene, che in questa città, specialmente in questo settore, da oltre quindici anni persiste una differenza notevole fra quanto previsto e pagato e quanto realmente eseguito. E' evidente che questa situazione, al di là dei tanti proclami che si stanno spendendo in quest'ultimo periodo, trasmette la sensazione di una città trascurata da lungo tempo, abbandonata a se stessa, che nuoce naturalmente alla sua immagine e al suo decoro, per la tutela dei quali l’amministrazione comunale impegna annualmente risorse pubbliche molto importanti, rivenienti totalmente dalla tassa sui rifiuti che pagano i cittadini".
Un impegno economico per i cittadini di Brindisi, quello della Tari, "che ha raggiunto un livello esagerato, che si è sempre rivelato non commisurato alla qualità del servizio offerto. Non ho cognizione alcuna se, quando e riferita a quali situazioni, l'amministrazione comunale in quest'ultimi due mesi abbia elevato contestazioni e comminate sanzioni alla società interessata, per i numerosissimi luoghi interessati dal problema", prosegue Albano.
"Tuttavia, indipendentemente da queste considerazioni, dovendo la società, come previsto dal contratto risolvere il problema entro il giorno successivo alla contestazione, deve dedursi in base alla situazione esistente, che non c’è stata contestazione alcuna, oppure pur avendole contestate, la società non ha inteso risolvere il problema, pur percependo il compenso per quel tipo servizio. Che sarebbe molto peggio, in quanto prefigurerebbe l’incapacità dell’Amministrazione a far rispettare i contratti", ne deduce il rappresentante di Articolo Uno -Mdp. .
"Comunque è urgente effettuare un intervento diffuso di bonifica, che, credo, rientri nelle faccende ordinarie di una amministrazione, che vuole e sappia amministrare, eliminando, ma anche prevenendo, tutte quelle situazioni, che determinano uno scadimento della qualità e della vivibilità urbana e ledono il diritto del cittadino di vivere in luoghi urbani, che offrano un dignitoso decoro igienico ed estetico, attraverso un controllo più pressante sul corretto adempimento delle attività previste in contratto da parte della società affidataria del servizio".
Restando nel tema del controllo del servizio effettuato, Enzo Albano ritiene che "per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe affidare a quella squadra approntata per tallonare i cittadini nel regolare conferimento dei rifiuti, o ad altra squadra appositamente designata, l'impegno di una verifica puntuale del corretto adempimento di tutti gli impegni contrattualmente previsti da parte della società incaricata della raccolta dei rifiuti e dei servizi accessori. Obbligandola a fare. Sarebbe una vera e propria rivoluzione per questa città. Ma, considerato i precedenti, rimane solo l' illusione di chi spera in una amministrazione normale".