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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Udienza di convalida per il rapinatore preso in spiaggia

SAN PANCRAZIO SALENTINO – Andrà all’udienza di convalida domani mattina, alle ore 10, l’arresto di Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, ricercato dal 26 luglio scorso, per rapina e tentato omicidio nei confronti del benzinaio francavillese Giosuè Rodia. Carrino, difeso dall’avvocato Marcello Falcone, catturato domenica mattina sulla spiaggia di Torre Castiglione, località che si trova tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto. Carrino comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari Eva Toscani. Dovrebbe essere una pura formalità. La convalida, stando ai numerosi elementi acquisiti dai carabinieri, non dovrebbe riservare sorprese.

SAN PANCRAZIO SALENTINO – Andrà all’udienza di convalida domani mattina, alle ore 10, l’arresto di Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, ricercato dal 26 luglio scorso, per rapina e tentato omicidio nei confronti del benzinaio francavillese Giosuè Rodia. Carrino, difeso dall’avvocato Marcello Falcone, catturato domenica mattina sulla spiaggia di Torre Castiglione, località che si trova tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto. Carrino comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari Eva Toscani. Dovrebbe essere una pura formalità. La convalida, stando ai numerosi elementi acquisiti dai carabinieri, non dovrebbe riservare sorprese.

Carrino era in una tenda situata sulla spiaggia, a ridosso della macchia mediterranea. Quando è stato catturato dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana era solo, ma i carabinieri ritengono che il soggiorno in quella tenda fosse stato in compagnia di un’altra persona, probabilmente una donna, la sua fidanzata. Nella tenda, perquisita da cima a fondo, non è stato trovato nulla che possa collegare il giovane alla rapina consumata la mattina del 26 luglio, alle 9,30, in via San Francesco, a Francavilla Fontana, a Rodia, bloccato da due individui in motocicletta, sulla via della banca nella quale avrebbe dovuto depositare 37mila euro, l’incasso del self del distributore Agip in via Brindisi, da lui gestito. Non c’era la pistola calibro 7,65 dalla quale furono sparati quattro colpi contro Rodia, ad altezza d’uomo, uno dei quali lo raggiunse all’inguine, nella parte bassa sinistra.

Carrino si è lasciato ammanettare tranquillamente. Non ha opposto resistenza, né ha accampato giustificazioni di sorta. In genere chi viene arrestato nega, si giustifica. Invece niente. Nemmeno quando gli hanno chiesto dove e come si era procurato i lividi e le escoriazioni che presentava sul corpo. La mattina del 26 luglio Rodia stava raggiungendo la banca a bordo della sua Renault R4 quando fu bloccato da due individui che viaggiavano su una Yamaha di grossa cilindrata. Il passeggero, minacciandolo con la pistola, chiese il denaro. Rodia, invece di consegnarlo, lanciò loro addosso il borsello e le banconote si sparpagliarono per strada. E mentre uno dei banditi raccoglieva alcune banconote (l’importo della rapina non è stato ancora quantificato proprio per questo), l’altro sparava contro Rodia. Il quale seppur ferito si mise al volante della sua R4, inseguì e raggiunse i rapinatori in via Brindisi e tamponò la vettura. Sebbene feriti i banditi fecero perdere le tracce.

Nel corso della mattinata giunse al 118 la chiamata di soccorso da parte di Bartolomeo Begher, 36 anni, di Francavilla Fontana, figlio della proprietaria della motocicletta. Nel pomeriggio, dopo avere ammesso la rapina, fu arrestato. “Ero il conducente della moto – disse –, non ho sparato”. I carabinieri nel giro di poche ore risalirono anche a Carrino, suo presunto complice. Ma non riuscirono a trovare traccia. Indagando sono arrivati al tratto di spiaggia di Torre Castiglione. Lì, proprio sul quel tratto di arenile, il padre di Carrino nel periodo estivo svolge l’attività di venditore ambulante di noci di cocco. I carabinieri domenica mattina si sono appostati. Verso mezzogiorno hanno visto il giovane uscire dalla tenda. Hanno circondato immediatamente la zona e vi hanno fatto irruzione.

Le indagini proseguono. Presi i due presunti responsabili, ora si sta cercando di quantificare il bottino, ma anche, e soprattutto, di capire come mai i due rapinatori erano a conoscenza che quella mattina, a quell’ora, Giosuè Rodia portasse tutto quel denaro contante nel borsello. Non potevano esserne certi. Rodia non è un abitudinario. E poi, in via San Francesco c’è anche la sua abitazione, e quindi poteva essere diretto lì, per mille motivi.

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