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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Un errore: scagionato presunto rapinatore

BRINDISI - Dev’essere una tradizione di famiglia, sfortuna che si tramanda. E non dev’essere affatto gradevole. Il fratello maggiore, Antonio Bagnuli, è stato arrestato due volte per contrabbando, due volte assolto, due volte risarcito per ingiusta detenzione.

BRINDISI - Dev’essere una tradizione di famiglia, sfortuna che si tramanda. E non dev’essere affatto gradevole. Il fratello maggiore, Antonio Bagnuli, è stato arrestato due volte per contrabbando, due volte assolto, due volte risarcito per ingiusta detenzione. Ora è toccato al più piccolo, Italo Bagnuli, 26 anni, anche lui finito in carcere per sbaglio, per lo meno stando a quanto ritengono il suo avvocato Giampiero Iaia e il gip di Bologna che lo ha scarcerato, a presa visione delle foto su Facebook in cui è ritratto com’è ora: calvo.

Bagnuli era stato invece identificato dai carabinieri (va precisato che i militari di Brindisi avevano dato parere contrario) sulla base di una foto segnaletica del 2010 in cui aveva tutti i capelli. Il sospettato, 24 anni tra il 17 e il 24 febbraio scorso era a Brindisi, accanto alla moglie che in ospedale stava per dare alla luce una bambina.

Italo Bagnuli il 25 giugno scorso era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere insieme ad altri tre giovani brindisini che invece restano in cella: sono Luca Ciampi, 26 anni, Andrea Reho, 22 anni, Alessio Rametta, 26 anni. Sono ritenuti responsabili del violento assalto, con tanto di pestaggio, alla gioielleria Masetti, avvenuto lo scorso 19 febbraio a Castel Maggiore (Bologna) e sono stati identificati dalle immagini del sistema di videosorveglianza.

Per Bagnuli, c’è un alibi di ferro, testimoniato dalle foto, provviste di data, pubblicate su Facebook. Il giudice per le indagini preliminari di Bologna, Alberto Ziroldi, ha tenuto in considerazione il materiale e anche le dichiarazioni dei tre presunti complici che lo avevano scagionato. “Diviene verosimile ritenere che Bagnuli – scrive il gip – in quel periodo si trovasse proprio a Brindisi” e in ogni caso l’uomo ritratto nei fotogrammi “ha un taglio di capelli difforme da quello che deve ritenersi avesse Bagnuli”. Arrestato “per sbaglio” dunque, secondo il difensore e secondo anche il giudice.

“E’ fuori di dubbio – scriveva il legale – che in cinque giorni, i suoi capelli possano crescere nella stessa lunghezza del quarto rapinatore ancora da individuare”. E poi ancora: “Non è un caso che i carabinieri di Brindisi non abbiano riconosciuto nel quarto rapinatore Italo Bagnuli, e ciò perché ne hanno una conoscenza diretta”. Il gip ha condiviso, disponendo l’immediata scarcerazione del 26enne che è potuto tornare dalla sua bimba di pochi mesi, proprio la piccola che è venuta al mondo quando, secondo qualcun altro, il papà doveva trovarsi a Bologna, pistola in pugno.

 

 

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