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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'anziano ormeggiatore e la sua nuova barca: brindisini col mare nel sangue

La storia di Raffaele Cafarella: nel suo album dei ricordi c’è anche il salvataggio dell’equipaggio di una motonave nel 1982. Varata la nuova imbarcazione di famiglia: ha lo stesso nome di nonno e nipote

BRINDISI -  Uomo di poche parole e mille avventure vissute in mare, tra schifarieddi, pilotine e ormeggiatori.  Perché Raffaele Cafarella, 73 anni, brindisino del Villaggio pescatori, profuma del mare che lo ha visto nascere, crescere, diventare padre di tre figli e nonno di sette nipoti. Tutti amanti del blu che si staglia verso il cielo. Praticamente una passione di famiglia che da ieri si è arricchita di un capitolo nuovo con “Raffaele”, l’imbarcazione in vetroresina a cui si è convertito dopo anni di amore per il legno.

Ha il suo stesso nome, nome dato anche al primo nipote, Raffaele junior, 21 anni, ed è stata varata nel pomeriggio di sabato (9gennaio) nel cantiere Navale Balsamo, diventato il ritrovo di una famiglia, dello stesso Villaggio Pescatori e di tutti gli amanti delle imbarcazioni e della pesca come si faceva una volta. Uno stile di vita che si scopre mai essere passato di moda, ma tenuto vivo, giorno dopo giorno e anno dopo anno, dalla famiglia Cafarella ritenuta l’equivalente della storia del porto di Brindisi, a dispetto della riservatezza dell’attuale capofamiglia che come ogni uomo di mare è schivo se non proprio allergico ai discorsi.

barca cafarella 3-2Parole con il contagocce anche ieri, giornata del “varo” dell’imbarcazione lunga 6,40 metri e larga 2,30. Al suo fianco, il primogenito Antonio (nome del bisnonno) che di anni ne ha 47, anche lui ormeggiatore del porto come il padre e come il fratello minore Vincenzo, 38. Ma una cosa è da chiarire subito: di andare in pensione, il capofamiglia,  non ne vuole sentire parlare, anche se ufficialmente è a riposo dopo aver lavorato una vita prima al timone della pilotina e poi nel gruppo degli ormeggiatori.

Nossignore. “Lontano dal mare non riesce a stare”, si è lasciato scappare Massimo Balsamo. E infatti, subito dopo il battesimo dell’ultima arrivata nella famiglia, Raffaele Cafarella ha preso il largo al timone dell’imbarcazione per la prima uscita nel porto interno, con figlio e nipoti. Il tempo di ascoltare le parole di don Maurizio, parroco della Basilica di Santa Maria del Casale, fare il segno della croce e pregare Maria, stella del mare, a cui la barca è stata affidata, per poi passare al tradizionale lancio della bottiglia, salutato dagli applausi dei presenti. E lui ha preso possesso della nuova barca.

barca cafarella 4-2Gli occhi lucidi, le mani segnate dalle cime, il cuore che batte forte. “Ogni volta che esce in mare è così”, racconta chi lo conosce da anni. “Di cose ne ha viste e vissute parecchie, come quando nel 1982 raccolse il mayday lanciato dall’equipaggio di una motonave rimasto in balia del mare forza dieci nelle acque al largo di Brindisi, in direzione Nord”.

E’ una storia che i nipoti gli chiedono di raccontare, testimoniata da una medaglia d’argento al valore civile,  consegnata dal Ministero dell’Interno a titolo di ringraziamento per il prezioso contributo fornito nelle operazioni di messa in sicurezza. La custodisce gelosamente, come la sua attrezzatura per la pesca da ieri sistemata a bordo di “Raffaele” che solcherà le acque del porto ogni volta che il tempo lo permetterà.

“L’esperienza dice che bisogna sempre guardare il cielo”, ripete il figlio. “E fare attenzione, al prudenza non è mai troppa in mare”. Lo sa bene anche il più piccolo della famiglia, un bimbetto che va all’asilo e che nonno Raffaele è tornato a prendere per fargli fare il primo giro del porto. Anche questo un battesimo nel nome della tradizione marinara.

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