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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Vendeva porta a porta pesce avariato

BRINDISI - Il venditore ambulante di prodotti ittici smascherato oggi dalla Guardia costiera, da quanto è stato accertato, acquistava pesce dai pescatori di frodo, poi, però, lo congelava e lo rivendeva su richiesta dopo apposito contatto telefonico da parte delle famiglie del Brindisino. Consegna porta a porta di pesce “fresco”. Questo quello che propinava nei volantini che pubblicizzavano la sua attività.

BRINDISI – Vendeva pesce porta a porta senza nessuna certificazione sanitaria, di qualità scadente e senza autorizzazioni. Il personale della Guardia Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi lo scopre e lo denuncia. Finisce nei guai un ambulante di San Vito Dei Normanni di 60 anni. Il pesce, del tipo merluzzo, triglie, polipo gamberi e cozze del peso complessivo di 160 chilogrammi, dopo essere stato sequestrato, sarebbe dovuto  essere donato alla Caritas ma i controlli eseguiti dal personale dell'Asl hanno riscontrato che era avariato.

Probabilmente è stato scongelato e ricongelato più volte, questo, almeno è quanto è emerso dai controlli degli esperti. Centosessanta chili di pesce, quindi, sono stati rigettati in mare. Distruggerli secondo le procedure previste dalla legge avrebbe comportato un costo consistente per lo Stato.

Il venditore ambulante di prodotti ittici smascherato oggi dalla Guardia costiera, da quanto è stato accertato, acquistava pesce dai pescatori di frodo, poi, però, lo congelava e lo rivendeva su richiesta dopo apposito contatto telefonico da parte delle famiglie del Brindisino. Consegna porta a porta di pesce “fresco”. Questo quello che propinava nei volantini che pubblicizzavano la sua attività.

Per sua sfortuna, uno di questi è finito nelle mani del personale della Guardia Costiera che non ha esitato a contattare il venditore simulando la richiesta di un cliente. Quando è avvenuta la consegna sono scattati i controlli. I primi accertamenti hanno riscontrato che l'ambulante non aveva certificazioni riguardanti la tracciabilità del pesce e di conseguenza nessun tipo di autorizzazione alla vendita. Inoltre le condizioni igienico sanitarie di conservazione erano pessime. La merce in possesso del commerciante sanvitese è stata sequestrata. I successivi controlli sullo stato di conservazione dei prodotti ittici hanno accertato che non potevano nemmeno essere consumati.

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