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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

“Vendo pesce freschissimo”. Ma era scongelato

Pesce e frutti di mare: di tutti i tipi, in tutte le salse. Prelibatezze ittiche spacciate per fresche, ma in realtà scongelate. Pescatori e ristoratori sotto tiro nell’ultima settimana. Durante le festività pasquali, più di qualcuno ne avrebbe approfittato per piazzare sul mercato merce taroccata. Diverse le truffe. A tracciare un bilancio è la Capitaneria di Porto di Brindisi.

Pesce e frutti di mare: di tutti i tipi, in tutte le salse. Prelibatezze ittiche spacciate per fresche, ma in realtà scongelate. Pescatori e ristoratori sotto tiro nell’ultima settimana. Durante le festività pasquali, più di qualcuno ne avrebbe approfittato per piazzare sul mercato merce taroccata. Diverse le truffe.

A tracciare un bilancio è la Capitaneria di Porto di Brindisi, che durante il ponte di Pasqua ha effettuato nell’ambito di una operazione coordinata dalla Direzione Marittima di Bari, un’intensa attività volta alla verifica e al controllo del rispetto della normativa comunitaria e nazionale nel settore della pesca, con specifico riguardo al contrasto alle frodi alimentari e tutela della salute del consumatore, nonché in attività di vigilanza del demanio marittimo.

La Guardia costiera ha proceduto ad un capillare controllo del territorio, ponendo maggior attenzione sui punti vendita abusivi spuntati come funghi in città e in diversi centri della provincia. Sotto tiro, al porto di Brindisi, anche i punti di sbarco delle navi provenienti dalla Grecia.

Nell’ambito di tali controlli, i militari hanno accertato la frode in commercio per la vendita di pesce decongelato spacciato al consumatore come novellame di sarda (il cosiddetto bianchetto). Nei guai è finito il titolare di una rivendita ambulante di prodotti ittici, deferito a piede libero all’autorità giudiziaria. Allo stesso commerciante è stato contestato anche il possesso di 4 chili di pesce spada decongelato, le cui caratteristiche organolettiche, a margine degli accertamenti eseguiti dai tecnici della competente Azienda sanitaria locale, sono risultate adulterate.

Non solo. Inoltre è stato accertato lo stoccaggio, sul ripiano stradale al di fuori del mezzo autorizzato e a contatto con gli agenti ambientali, di circa 4 chili di altri “frutti”, tra polpo e piccoli esemplari di gattuccio. Tutto il prodotto ittico è stato sottoposto a sequestro penale per essere avviato a distruzione, su disposizione del magistrato di turno.

Controlli a tappeto sono stati eseguiti anche negli esercizi di ristorazione. Complessivamente sono stati posti sotto sequestro e successivamente distrutti circa 16 chili di molluschi bivalvi (vongole) carenti di documentazione sanitaria e ogni qualsivoglia documentazione attestante la tracciabilità.

Violazioni, quelle accertate, che hanno comportato sanzioni per un totale di 8500 euro.L’attività della Guardia costiera si è concentrata anche via mare con l’ausilio delle motovedette e con un battello pneumatico; l’impiego operativo di tale mezzo ha consentito in incognito, ai militari della Capitaneria di Porto di Brindisi, di intercettare e porre sotto sequestro penale un carico di oltre 5000 chili di datteri di mare (lithophaga – lithophaga) da poco prelevati con immaginabili permanenti danni al fondale marino.

Un pescatore abusivo è stato deferito a piede libero. Quanto al prodotto ittico, in questo caso dopo il sequestro è stato rigettato in mare. Inoltre l’equipaggio dello stesso battello ha proceduto al sequestro di circa 2100 esemplari di riccio di mare, elevando sanzioni amministrative per complessive 3000 euro.

Di rilievo sono anche i controlli effettuati allo sbarco dalle motonavi in arrivo dalla Grecia. Su questo fronte la Guardia costiera ha elevato, congiuntamente al personale della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane di Brindisi, un verbale amministrativo per mancata prenotifica di importazione del prodotto di origine animale vivo all’Ufficio Veterinario, comminando una sanzione amministrativa di 516 euro.

Sempre nell’ambito di tali controlli, sono stati rinvenuti 10 esemplari di tonno rosso eviscerati, senza testa e privi di idonea documentazione di trasporto. Circostanza che ha imposto il sequestro amministrativo di tutti i 559 chili di tonno rosso e l’elevazione di una multa pari a 4000 euro.

Infine nella giornata odierna, a seguito di indagini pregresse, il personale della Capitaneria di Porto ha deferito alla locale Procura della Repubblica il titolare di un ristorante sito lungo il litorale di Carovigno per occupazione abusiva di una porzione di demanio marittimo. Tali attività, rientranti in un operazione coordinata dalla Direzione Marittima di Bari , è risultato essere di particolare rilievo soprattutto per la diversità dei risultati ottenuti, alcuni dei quali riguardanti violazioni che difficilmente vengono accertate.

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