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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Veterinario di Ostuni offeso, a giudizio lo staff di "Mi manda Rai Tre"

BRINDISI – “Lei ha redatto un certificato falso oppure è cieco come il cavallo”. Lucrezia Crismale, 60 anni, di Molfetta, è ospite della trasmissione “Mi manda Rai Tre”. Si discute di un cavallo, a quanto pare cieco. Che tempo addietro le ha regalato il fidanzato. Regalo che ha fatto nascere un contenzioso nell’attempata coppia, tanto da far finire la signora Lucrezia e il suo partner nella popolare trasmissione che cerca di stare il più possibile dalla parte dei consumatori. La colpa a chi andava ascritta? Al veterinario che aveva redatto il certificato attestante la buona salute del cavallo? Oppure solo al caso?

BRINDISI – “Lei ha redatto un certificato falso oppure è cieco come il cavallo”. Lucrezia Crismale, 60 anni, di Molfetta, è ospite della trasmissione “Mi manda Rai Tre”. Si discute di un cavallo, a quanto pare cieco. Che tempo addietro le ha regalato il fidanzato. Regalo che ha fatto nascere un contenzioso nell’attempata coppia, tanto da far finire la signora Lucrezia e il suo partner nella popolare trasmissione che cerca di stare il più possibile dalla parte dei consumatori. La colpa a chi andava ascritta? Al veterinario che aveva redatto il certificato attestante la buona salute del cavallo? Oppure solo al caso?

Ma a volte, presi dalla foga, i consumatori, si infuriano e scaricano i loro malumori verso terzi. In questo caso il veterinario di Ostuni, Vito Ricci,  collegato telefonicamente con la trasmissione, chiamato dal conduttore a esprimere un suo parere sul caso del cavallo cieco. La reazione della signora è decisamente vivace. E il veterinario, chiuso il telefono, si rivolge al suo legale, l’avvocato Gianvito Lillo, che querela non solo la signora, ma pure Andrea Vianello, conduttore della trasmissione, e Andrea Valentini, responsabile della trasmissione. E chiama in causa come responsabile civile la Rai – Radiotelevisione Italiana Spa.

Era il 2 febbraio 2007. La vicenda è approdata dopo poco più di tre anni dinanzi al giudice per le indagini preliminari Eva Toscani che ha accolto le doglianze (come dicono gli avvocati) del veterinario ed ha mandato tutti a giudizio sulla base della richiesta del pubblico ministero Adele Ferraro. Secondo l’avvocato Lillo la reputazione del veterinario fu offesa, e per giunta in maniera ancora più grave perché in televisione, nel corso di una trasmissione molto seguita e mandata in onda, in diretta, in orario di punta. A nessuno è consentito di rivolgere frasi offensive ad altre persone. Se si ha qualcosa da lamentare ci sono le sedi opportune (quelle giudiziarie) per far valere i propri diritti.

Il legale ha citato, oltre alla signora, il conduttore della trasmissione perché non sarebbe stato in grado di tutelare l’immagine del dottor Ricci. E di conseguenza il responsabile della trasmissione e l’editore.

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