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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Violentò la figlia e nacque una bimba: arrestato dopo anni

Incastrato dal Dna un uomo del basso Salento. Le indagini dei carabinieri svolte fra le province di Lecce e Brindisi

Per anni ha abusato sessualmente della figlia, fino a ingravidarla. La bambina nata dalla relazione incestuosa fino allo scorso luglio ha vissuto con il padre/nonno, insieme a un secondo bambino avuto dalla donna, con un altro uomo. Sono trascorsi otto anni dall’ultima violenza subita prima che la vittima trovasse il coraggio di denunciare il padre, innescando le indagini che oggi sono culminate nell’arresto dello stesso.  L’uomo, un 52enne residente in provincia di Lecce, è stato condotto in carcere per i reati di maltrattamenti in famiglia aggravati e violenza sessuale. 

Da quanto accertato dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni al comando del capitano Antonio Corvino, gli abusi sono stati perpetrati dall’uomo continuativamente nei riguardi della figlia, oggi 29enne, dal 1995 al 2010.  I due figli della donna attualmente sono al sicuro presso una casa famiglia in provincia di Brindisi.

L’indagine ha inizio nel giugno scorso, quando la ragazza si reca dai militari di una stazione della compagnia di San Vito dei Normanni, con i quali sin da subito instaura un rapporto fiduciario. La giovane inizia a narrare del suo calvario incominciato all’età di 7 anni, quando era una bambina e senza soluzione di continuità durato per 13 anni. 

La donna narra di fatti e situazioni raccapriccianti di cui è stata vittima  e lo fa per difendere la bimba di 7 anni nata dalla relazione  incestuosa con il padre e un bimbo di 5 anni avuto da un matrimonio con un uomo con il quale, nonostante aveva riferito di non averlo mai amato, aveva deciso di  sposarsi  soprattutto  per sfuggire dalla propria famiglia di origine.  Purtroppo, il matrimonio era poi naufragato perché anche il marito ubriaco e violento la maltrattava e la sottoponeva a soprusi e angherie. Quindi, dopo la fine del matrimonio, entrambi i minori erano rimasti a convivere con la famiglia dell’indagato. 

La donna nel frattempo si è trasferita in un Comune in provincia di Brindisi, dove ha trovato un nuovo compagno. Temendo che i due bambini potessero essere esposti al rischio di essere sottoposti alle violenze che aveva subito, ha deciso di denunciare i fatti. Come primo atto, sotto l’egida del Tribunale per i Minorenni di Lecce, i bimbi sono stati affidati a una struttura protetta della provincia di Brindisi. Dal racconto avvenuto in più sessioni alla presenza anche di uno psicologo, sono emersi episodi di abusi sessuali del padre nei confronti della figlia, che sarebbero stati perpetrati quasi quotidianamente per circa 14 anni, nonché una gravidanza incestuosa  all’età di 15 anni interrotta con un aborto presso una struttura pubblica. 

La ragazza ai sanitari fu costretta a riferire, dietro la regìa dell’indagato, di aver subìto violenza da parte di un terzo. Oltre alle violenze di natura sessuale ha purtroppo dovuto sopportare dal padre anche minacce e violenze di natura fisica, commesse approfittando delle condizioni di inferiorità fisiche e psicologiche della giovane vittima. Questa era una sorta di reclusa, con cui l’uomo si sarebbe comportato in maniera particolarmente violenta e aggressiva, possessivo all’inverosimile, le aveva impedito di avere qualsiasi forma di relazione.
Anche l’attuale convivente, nei cui confronti la donna ha maturato grande fiducia, ha contribuito affinché la malcapitata si liberasse del pesante fardello, trovando la forza di denunciare l’intera vicenda alle autorità, grazie alla raggiunta ed acquisita maturità psicologica.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Lecce. .
 

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