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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sessuale su minore, ascoltato un altro ragazzino

Interrogato in forma protetta un coetaneo del dodicenne indicato come parte offesa nell'inchiesta che ha portato all'arresto di un liceale di 19 anni: secondo la Procura lo studente avrebbe contattato i due minorenni su Facebook. Trovate chat e foto su computer e smartphone: nelle prossime ore il conferimento della perizia

BRINDISI – C’è un  sospetto terribile sul quale stanno lavorando i pm della Procura di Brindisi. Terribile perché un altro ragazzino potrebbe essere stato adescato su Fb dal liceale (S.P.) arrestato venerdì scorso con l’accusa di violenza sessuale su un dodicenne. Anche l’altro minore ha 12 anni ed è stato sentito su richiesta dei magistrati, partendo dagli elementi indiziari sin qui raccolti dagli agenti della Mobile.

procura di Brindisi-2Anche l’altro ragazzino vive a Brindisi con la famiglia ed è stato ascoltato nella mattinata di martedì (24 maggio) in forma protetta, con tutte le cautele imposte in casi simili, quando si rende necessario porre una serie di domande ai minorenni ritenuti possibili vittime di episodi di abusi e violenze a sfondo sessuale, come quelli per i quali lo studente iscritto al quinto anno di un liceo è finito ai domiciliari lo scorso venerdì, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dai pm Pierpaolo Montinaro e Milto Stefano De Nozza, titolare dell’inchiesta.

Nello stesso procedimento penale è finito ai domiciliari il padre del 12enne indicato come vittima, con l’accusa di lesioni personali ai danni del liceale perché nella ricostruzione della Procura il genitore avrebbe cercato di farsi giustizia da sé: avrebbe aggredito il 19enne con un martello nei pressi del garage del complesso residenziale Appia Verde, in via Cappuccini. Per raggiungerlo avrebbe fatto ricorso anche lui a Facebook, usando la stessa chat scoperta dalla mamma del 12enne che poi ha riferito tutto al marito.

Il papà non è stato trovato a casa venerdì mattina, quando gli agenti della Mobile avrebbero dovuto notificargli l’ordinanza di arresto e si è presentato in questura accompagnato dal suo avvocato, Gianluca Palazzo, la mattina successiva.

Agli agenti ha prima di tutto spiegato di essere stato fuori Brindisi per motivi di lavoro, poi ha respinto l’addebito professandosi innocente: “Non conosco quel ragazzo”, avrebbe ripetuto più volte. “Non l’ho mai visto, mai contattato e mai incontrato”. Attende l’interrogatorio di garanzia davanti al gip al quale intende ribadire l’assoluta estraneità ai fatti e nel frattempo resta ai domiciliari.

La foto di quell’uomo è stata riconosciuta su Fb dal 19enne che in un primo momento aveva riferito di essere stato aggredito da alcuni extracomunitari mentre rientrava a casa. Versione smentita – sembra – dalle immagini delle telecamere della zona in cui è avvenuta l’aggressione. Il padre del 12enne ha anche denunciato di essere stato destinatario di messaggi dal contenuto minatorio.

Le indagini, come era stato anticipato nel corso della conferenza stampa venerdì scorso, non sono chiuse e proseguono con l’obiettivo di accertare cosa sia successo nello stesso periodo di tempo, tra ottobre e novembre 2015, al quale i pm hanno fatto risalire la conoscenza e la successiva violenza sessuale contestata al 19enne, per il quale avevano chiesto l’arresto in carcere. Se cioè lo studente abbia incontrato altri minori, all’interno di un rudere del Parco Cesare Braico, partendo dal contatto sul social network Facebook, dove avrebbe avuto la disponibilità di un profilo falso con il nome di una ragazza.

Il sospetto è che ci sia stato un altro ragazzino di 12 anni caduto in quel profilo falso, stando al contenuto delle chat che gli agenti avrebbero raccolto accedendo a Fb. Ed è per questo motivo che è stato disposto l’ascolto del secondo minorenne che al momento risulta persona informata sui fatti, alla presenza di uno psicologo.

Altre risposte agli interrogativi oggetto dell'inchiesta potranno arrivare solo dopo lo svolgimento delle perizia sul computer e sullo smartphone che i poliziotti hanno sequestrato al 19enne: il conferimento dell’incarico dovrebbe avvenire nelle prossime ore, al più tardi entro la fine della settimana. 

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