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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Voglio tornare davanti alla Morvillo"

BRINDISI – Il bomber Vantaggiato tornerà di nuovo davanti alla scuola della strage? Assodata ormai da tempo la duplice confessione, preso atto della assunzione di ogni responsabilità sull’attentato di Brindisi resta una scriminante, seppur minima, ma non di poco rilievo sulla quale la difesa di Giovanni Vantaggiato intende giocarsi l’ultima carta prima della chiusura delle indagini: voleva davvero fare strage di ragazzini, il 68enne di Copertino, oppure, come continua a dire, ha premuto il pulsante che ha azionato la bomba a caso?

BRINDISI – Il bomber Vantaggiato tornerà di nuovo davanti alla scuola della strage? Assodata ormai da tempo la duplice confessione, preso atto della assunzione di ogni responsabilità sull’attentato di Brindisi resta una scriminante, seppur minima, ma non di poco rilievo sulla quale la difesa di Giovanni Vantaggiato intende giocarsi l’ultima carta prima della chiusura delle indagini: voleva davvero fare strage di ragazzini, il 68enne di Copertino, oppure, come continua a dire, ha premuto il pulsante che ha azionato la bomba a caso?

Vantaggiato sostiene di aver agito per compiere solo un atto dimostrativo contro il Tribunale, senza voler ferire nessuno, ed è per argomentare un’ipotesi di questo tipo che l’avvocato Franco Orlando ha presentato nei giorni scorsi un’istanza ai magistrati della Dda che indagano sui fatti del 19 maggio, per chiedere che l’unico indagato sia autorizzato a tornare sul luogo, davanti alla scuola Morvillo Falcone.

Tutto ciò al fine di dimostrare che, forse, trovandosi alle spalle del chiosco dei panini le cui telecamere hanno ripreso tutto, non si riesce a vedere cosa accade davanti ai cancelli della scuola.  E così potrebbe essere condotto davanti alla Morvillo Falcone proprio lui, “Vanni”, che è in carcere dalla notte tra il 6 e il 7 giugno scorsi. “Vanni” che risponde di strage aggravata dalla finalità terroristica, oltre che di possesso e utilizzo di un ordigno micidiale.

Lo stesso “Vanni” che il 18 giugno aveva vuotato il sacco su un altro fattaccio, il tentato omicidio con una bici-bomba dal funzionamento molto simile al congegno realizzato e fatto saltare in aria a Brindisi che compì a Torre Santa Susanna il 24 febbraio del 2008 ai danni di Cosimo Parato, suo ex socio in affari.

La richiesta firmata dall’avvocato Franco Orlando è da qualche giorno sulla scrivania del procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta. Sarà probabilmente integrata a breve con la relazione conclusiva della perizia balistica che hanno eseguito i consulenti di parte della difesa.

Vantaggiato, naturalmente, non ha mai più fatto ritorno sul luogo del delitto. Ha ricostruito a distanza la dinamica dell’attentato. Ha detto ai magistrati di aver fatto tutto da solo. Ha chiarito di averlo fatto di giorno, perché di notte non aveva senso. Continua però a dire che non intendeva uccidere i ragazzini. Non doveva morire Melissa Bassi, 16 anni, così come non dovevano restare ferite gli altri nove studenti della scuola Morvillo Falcone.

L’avvocato, con i periti di parte, intende accertare, conducendo Vantaggiato in via Galanti, quale fosse la posizione precisa in cui si trovava il “bombarolo” e si tratta di indicazioni che potrebbe fornire solo lui, stando a quanto sostiene la difesa. Riusciva a vedere chi passava davanti al cancello, ignaro della presenza di un ordigno fatto in casa, dal potenziale tremendo? Oppure da quel tratto di marciapiedi non è possibile scorgere un bel nulla?

L’accusa sostiene che il 68enne volesse uccidere. E ciò sarebbe spiegato anche dall’esitazione di 63 secondi nel corso della quale Vantaggiato avrebbe continuato a pigiare il pulsante del telecomando per cancelli collegato con le tre bombole riempite forse con una miscela di nitrato di ammonio che non sembrava voler funzionare. Se la deflagrazione fosse avvenuta prima ci sarebbe stata una strage, sul serio.

Per la difesa quegli stessi 63 secondi dimostrerebbero la casualità della tempistica di Vantaggiato. A prescindere dalle minuzie tecniche e dalle varie teorie che nulla tolgono alla sostanza, e cioè che solo o in compagnia, l’imprenditore salentino è il responsabile di due attentati messi a segno nel Brindisino negli ultimi due anni, il problema che si pone è principalmente di ordine pubblico, oltre che di opportunità.

Tornare davanti alla Morvillo potrebbe rivelarsi pericoloso per la sua incolumità ma anche per quella di altre persone. Oltre che eccessivamente dispendioso per lo spiegamento di uomini e mezzi indispensabile per accompagnare Vantaggiato a Brindisi. A tratti, insomma, inverosimile. Deciderà il pm.

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