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Cronaca

Zio e nipote insieme per altra rapina a Jesi

BRINDISI - Un’altra tentata rapina nel curriculum dello zio e pure del nipote, insieme anche in trasferta: Roberto Andriulo, 41 anni, e Giuseppe Di Bello, 34 anni che in coppia, dopo l’assalto alla gioielleria Giovi Gold di corso Garibaldi a Brindisi (il 6 agosto), ci avrebbero provato anche a Jesi.

BRINDISI - Un’altra tentata rapina nel curriculum dello zio e pure del nipote, insieme anche in trasferta: Roberto Andriulo, 41 anni, e Giuseppe Di Bello, 34 anni che in coppia, dopo l’assalto alla gioielleria Giovi Gold di corso Garibaldi a Brindisi (il 6 agosto), ci avrebbero provato anche a Jesi, armi in pugno, all’interno della gioielleria Quirat, il 9 agosto. Il colpo però non sarebbe andato a buon fine. Anche Di Bello quindi aveva lasciato Brindisi insieme allo zio, catturato poi il 23 agosto scorso su una spiaggia di Falconara Marittima (Ancona) dove aveva compiuto un’altra rapina. Andriulo (difeso da Cinzia Cavallo) stava festeggiando il suo compleanno con lo champagne, il nipote, che ha compiuto l’errore fatale di tornare in terra patria, invece, aveva trascorso il suo di compleanno in cella.

Di Bello, difeso da Luca Leoci, ha ammesso le proprie responsabilità relativamente alla rapina a Giovi Gold, fruttata non più di 3mila euro, spiegando di aver agito per disperazione. Non aveva però rivelato al gip di aver compiuto qualche altra malefatta in giro per l’Italia, almeno così ritengono gli investigatori.

A chiudere il cerchio stavolta i carabinieri di Jesi in collaborazione con i colleghi di Brindisi che subito avevano individuato i due rapinatori di Giovi Gold e che hanno condotto indagini coordinati dal pm Milto Stefano De Nozza. Evidentemente s’era compreso che la coppia, piuttosto girovaga, aveva preso il largo e si ha avuto notizia che il 10 agosto, giorno in cui è stato disposto il fermo di indiziato di delitto, pure eseguito, Di Bello sarebbe tornato a casa. Il tentativo di rapina risale in fatti al giorno precedente. Per entrambi quindi, in attesa dell'interrogatorio di Andriulo, nuove contestazioni e un sicuro foglio di via.

 

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