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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Intervento/ Porto: un territorio in confusione per mancanza di regia

La notizia di questi giorni, che riguarda l'ipotesi di accorpamento delle Autorità Portuali di Bari e di Brindisi, induce ad alcune riflessioni, sullo stato di confusione che regna nel nostro territorio e che, inevitabilmente, rischia di generare una perdita di identità

La notizia di questi giorni, che riguarda l’ipotesi di accorpamento delle Autorità Portuali di Bari e di Brindisi, induce ad alcune riflessioni, sullo stato di confusione che regna nel nostro territorio e che, inevitabilmente, rischia di generare una perdita di identità per Brindisi e la sua provincia, sia dal punto di vista economico che culturale.

In questi ultimi mesi  sono state realizzate forme di accentramento da parte di Enti e/o Associazioni sindacali e datoriali, e sono stati avviati percorsi di fusione da alcuni pezzi del sistema di rappresentanza sociale brindisina, cosi come si parla ormai da mesi dell’evoluzione che avranno  Enti pubblici come l’Autorità Portuale, la Camera di Commercio, la Prefettura, che probabilmente  potrebbero seguire analoghi percorsi.

In questa revisione dell’apparato pubblico e del sistema di rappresentanza che, nostro malgrado, dovremo accettare, e che inevitabilmente coinvolge l'economia di questo territorio, bisogna cercare di gestire al meglio la situazione, affinché questa spending review non si trasformi in uno stravolgimento o addirittura in una perdita di progetti, lavori, e programmi che oggi potrebbero non servire più, alla quale cosa si aggiungerebbe la perdita di molti posti di lavoro.

La mancanza di regia, di coordinamento, di guida, sta mettendo in sofferenza il sistema produttivo, orfano di riferimenti certi e soprattutto di un progetto credibile. Viviamo tutti come se fossimo in guerra, una guerra persa, in cui quello che conta è il "si salvi chi può!". Nelle aziende, tra gli imprenditori e tra i lavoratori, si vive alla giornata, cercando di strappare il quotidiano ma senza alcuna certezza per il futuro. Purtroppo questa è la realtà, anche se si cerca di mascherarla alimentando un clima di ottimismo assolutamente infondato.

Ritengo che questo importante percorso abbia bisogno di una regia, un coordinamento, insomma di linee guida che consentano, di non trasformare il tutto in un mero processo di razionalizzazione e contenimento della spesa. Corriamo il rischio, infatti, di ritrovarci a breve a gestire le tante emergenze che puntualmente colpiscono Brindisi e il suo territorio, attraverso il confronto tra soggetti territorialmente diversi e pertanto portati a guardare le questioni da punti di vista diversi.

 Formuliamo l’ipotesi che si debba discutere dei traffici del porto di Brindisi e dei suoi sviluppi dal punto di vista industriale. Secondo le notizie attualmente disponibili a quel tavolo di confronto tra pochi mesi siederebbero l’Autorità Portuale di Bari, la Camera di Commercio di Lecce, Associazioni o Sindacati di Taranto o di  Lecce …E la Prefettura sarà quella di Lecce o quella di Taranto?

Parliamo di ipotesi e proposte, ma in futuro, questi accorpamenti saranno in grado di garantire l’autonomia e l'efficienza funzionale della realtà brindisina? La preoccupazione è che , alla  fine, prevarrà sempre la logica dei numeri e purtroppo da questo punto di vista noi saremo il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro!

Tutto questo è dovuto alla mancanza di una seria regia politica che porti ad un confronto tra le istituzioni e  le parti sociali senza dimenticare  il mondo economico in genere,  per questo suggerisco, visti i tempi stretti, di convocare un tavolo di confronto aperto tra la politica locale tutta (sindaci, consiglieri regionali, parlamentari ecc.) e il mondo della rappresentanza territoriale, per poter determinare  il prossimo futuro in maniera chiara e condivisa, e scegliere e proporre se sia meglio andare  tutti a Taranto, tutti a Lecce o addirittura  a Bari, secondo una logica di potenziamento dello sviluppo e di beneficio che tenga conto di Brindisi e del suo territorio.

 E’ necessario, però, che rinasca uno spirito di squadra che consenta di recuperare le giuste interlocuzioni, a tutti i livelli, che ridia speranza agli operatori economici, che restituisca ai cittadini brindisini anche l’orgoglio di sentirsi protagonisti del cambiamento del proprio territorio.

Non per mere rivendicazioni campanilistiche, ma con la consapevolezza che il potenziale economico, produttivo, sociale di questa terra è tutt’altro che finito, e anzi esistono tante sacche di eccellenza che aspettano solo di essere valorizzate e rese disponibili per tutti, continuando a credere nella politica come unico  baluardo della democrazia.

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