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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Intervento/ Comuni ed energia sostenibile: no irragionevole degli ambientalisti

Apprendiamo con grandissima sorpresa e rammarico la contrarietà di una parte degli ambientalisti al percorso di costruzione partecipata dei Piani di Azione per l'Energia Sostenibile dei singoli Comuni aderenti all'Area Vasta Brindisina

Apprendiamo con grandissima sorpresa e rammarico la contrarietà di una parte degli ambientalisti al percorso di costruzione partecipata dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile dei singoli Comuni aderenti all’Area Vasta Brindisina e quindi della stessa Area Vasta e la lettura data all’avvio di tale percorso come rinuncia da parte del Comune di Brindisi ai propri doveri-diritti.

Per dovere di informazione è bene evidenziare che l’Area Vasta Brindisina ha avuto il merito di sensibilizzare le Amministrazioni aggregate, parliamo di ben 19 Comuni (Brindisi, Carovigno, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Erchie, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, San Vito Dei Normanni, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, Villa Castelli ) ad aderire al Patto dei Sindaci iniziativa della Commissione Europea che impegna le città europee ad intraprendere, su base volontaria, un percorso orientato alla sostenibilità energetica ed ambientale.

Infatti, seppur l’Area Vasta Brindisina quale aggregazione di Comuni regolarmente costituita ai sensi dell’art. 30 del Tuel, avrebbe potuto, esattamente come fatto in tante altre realtà nazionali, elaborare un unico Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, la scelta fatta dall’assise dei rappresentanti istituzionali, è stata di far assumere ai singoli Consigli Comunali l’ impegno politico finalizzato a favorire la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020. Sono i Comuni i veri protagonisti dell’azione di elaborazione del Paes, e il Comune di Brindisi, ancor più degli altri, in quanto coordinatore di tutte le attività di costruzione dei Paes singoli e di quello territoriale. Ruolo forte e di protagonista quindi e nessuna abdicazione a favore di altri soggetti, anzi piena consapevolezza  e assunzione di responsabilità del compito di governo di un processo complesso e delicato.

Come si può contestare l’idea di definire obiettivi comuni di sviluppo sostenibile di un territorio? Perché limitare ai confini comunali l’attuazione di azioni o di iniziative che, inevitabilmente producono impatti nelle aree limitrofe? Perché contestare la valenza strategica del Paes territoriale di Avb la cui massa critica può consentire di intercettare fondi nazionali e comunitari destinati a progetti significativi? Perché rinunciare alla creazione di una comunità sostenibile di scala territoriale, essenziale per incidere in maniera significativa sul cambiamento comportamentale delle comunità?

Il cambiamento comportamentale delle comunità è fondamentale per la riuscita delle azioni previste dal Paes, tutti i membri della società rivestono un ruolo essenziale per risolvere, in collaborazione con le autorità locali, le questioni energetiche e climatiche. Il coinvolgimento degli stakeholder è quindi il punto di inizio di un processo che deve necessariamente essere costruito insieme. Questo è stato il senso dell’incontro pubblico del 10 luglio scorso: lavorare insieme nella preparazione ed attuazione di azioni comuni che inneschino il cambiamento. Semplicemente un primo incontro in cui, per favorire la discussione e stimolare il coinvolgimento, sono stati presentati i dati raccolti per l’inventario di base delle emissioni di CO2.

La partecipazione è un diritto-dovere, è un atto di informazione e di responsabilizzazione ma è un atto volontario. Sta alla sensibilità dei singoli portatori di interesse dare o meno un proprio contributo e rivendicare il ruolo di attore protagonista.   

Ci meraviglia quindi che l’avvio di un percorso sia stato letto come presentazione del Piano! Chi ha esperienza nella elaborazione di Paes sa bene che sono le stesse linee guida del Patto dei Sindaci a tracciare il percorso da seguire per arrivare alla stesura del documento finale: tappe da rispettare, contenuti da sviluppare, settori da considerare. Il settore industriale è stato interamente considerato nell’inventario predisposto, al netto degli impianti che ricadono nel sistema Ets (grandi impianti).

Il Comune di Brindisi e tutti i Comuni dell’ Area Vasta Brindisina intendono elaborare i propri Paes in collaborazione a tutti gli attori del territorio realmente interessati alla costruzione di una visione strategica energetica e climatica locale. Su richiesta, sono stati attivati tavoli e incontri business to business. In un clima di leale e fattiva collaborazione, auspichiamo che anche Legambiente voglia dare il proprio contributo.

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