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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Gse investe sul composito: primo sì dal Comune, si attende il ministero

Via libera da parte del Comune di Brindisi, con poche prescrizioni legate natura del terreno nell’area Sin, ad un impianto tra gli interventi previsti dal nuovo investimento di Gse, la società romana del settore delle costruzioni aeronautiche che ha un sito produttivo in contrada Piccoli a Brindisi

BRINDISI – Via libera da parte del Comune di Brindisi, con poche prescrizioni legate natura del terreno nell’area Sin, ad un impianto tra gli interventi previsti dal nuovo investimento di Gse, la società romana del settore delle costruzioni aeronautiche che ha un sito produttivo in contrada Piccoli a Brindisi, di fronte alla sede della Stp. Si tratta di interventi in strutture e macchinari per ampliare la lavorazione di materiali compositi, in cui il polo aeronautico Brindisi si va sempre più specializzando.

Gse aveva presentato al Suap (lo Sportello unico per le Attività produttive) un progetto che prevede l’ampliamento del capannone adibito alle lavorazioni ad alta tecnologia, mediante la realizzazione di due corpi in prefabbricato, cella frigo esterna per lo stoccaggio dei compositi, una seconda autoclave, ampliamento della tettoia esistente, ampliamento della clean room interna al capannone (la camera sterile dove avviene la lavorazione della fibra di carbonio).

Ma tutta l’operazione è ancora subordinata all’esito del procedimento dell’analisi del rischio in atto presso il Ministero dell’Ambiente (l’azienda aveva avviato un procedimento unico ordinario per ottenere pareri ed autorizzazioni). Nel frattempo, Gse ha chiesto l’ok per installare almeno la seconda autoclave, e il dirigente del Comune di Brindisi, Fabio Lacinio, preposto al procedimento, ha dato parere favorevole considerato che l’intervento non interessa né la falda, né la fascia profonda del suolo, bensì una pavimentazione industriale e una massicciata di risanamento preesistenti.

Un caso emblematico delle difficoltà frapposte agli investimenti dal fatto che la zona industriale di Brindisi è interamente compresa nel perimetro del Sito inquinato di interesse nazionale (Sin).

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