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Sit in dei lavoratori Dema in cassa integrazione davanti all'Agusta

Mobilitazione, simbolica e pacifica come hanno tenuto a sottolineare, dei dipendenti Dema, questa mattina (25 gennaio), davanti la sede di Agusta Westland, multinazionale italo-britannica responsabile delle commesse appaltate negli ultimi anni all’azienda di progettazioni e costruzioni aeronautiche.

BRINDISI - Mobilitazione, simbolica e pacifica come hanno tenuto a sottolineare, dei dipendenti Dema, questa mattina (25 gennaio), davanti la sede di Agusta Westland, multinazionale italo-britannica responsabile delle commesse appaltate negli ultimi anni all’azienda di progettazioni e costruzioni aeronautiche.

“Siamo davanti la sede di Agusta per manifestare contro le lettere di cassa integrazione straordinaria, a zero ore, che, ad oggi, hanno colpito 53 dipendenti su 137 che Dema occupa nello stabilimento brindisino - dichiara a Brindisireport.it uno dei dipendenti dell’azienda campana - la perdita delle commesse di Agusta (una su tutte quella sulla produzione del tetto del rotore, bowling, degli elicotteri AW169, ndr) ha spinto l’azienda a rivedere il piano organico, ecco perché ci troviamo qui oggi: per un lavoro, svolto in maniera egregia, come più volte hanno tenuto a ribadire i vertici Dema, che ci è stato negato”.

Da mesi ormai il caso Dema tiene col fiato sospeso i dipendenti e le loro famiglie, tra vertenze riaperte e tavoli convocati con Regione, Provincia, parti sindacali, dirigenza Dema e, quando si è presentata, rappresentanza Agusta Westlend, le cui attività, dal 1 gennaio 2016, sono confluite nel settore Elicotteri di Finmeccanica.

“All’interno dell’azienda rimangono solo i lavoratori strettamente necessari per portare a termine le ultime commesse, per quanto riguarda il resto dei dipendenti si è aperta la strada della cassa integrazione” - continua il dipendente Dema.

La mobilitazione dei dipendenti che hanno ricevuto la lettera di cassa integrazione, avviene ad una settimana dall’incontro, del 19 gennaio, in Regione tra gli assessori regionali Loredana Capone (Sviluppo Economico) e Sebastiano Leo (Lavoro), le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dell’azienda campana. Al centro dell’incontro, oltre al futuro occupazionale dei lavoratori, anche il futuro di un settore, quello aeronautico e Manifestazione lavoratori Dema davanti all'Agusta-2aerospaziale, che, grazie ai massicci investimenti del passato, ha fatto di questo distretto uno dei più apprezzati a livello nazionale ed internazionale.

Il passo successivo vedrà le parti interessate incontrarsi a Roma, il 29 gennaio, presso il Ministero dello Sviluppo economico, un vertice che segnerà una svolta nel futuro dell’azienda.

Si dice ottimista, per quanto riguarda l’incontro al Mise, Damiano Flores, dirigente del sindacato Ugl Metalmeccanici raggiunto da BrindisiReport.it: “La manifestazione di questa mattina è legata strettamente ai dipendenti colpiti da cassa integrazione, l’incontro del 29, che vedrà la presenza dei rappresentanti della Regione, potrà fornire finalmente dei chiarimenti sul futuro dei dipendenti, mi sento ottimista soprattutto in considerazione di quanto detto il 19 a Bari”.

Mancano pochi giorni all’incontro romano delle parti, fino ad allora l’unica certezza sono le 53 lettere di cassa integrazione straordinaria che i dipendenti si sono ritrovati tra le mani.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota da parte dell’ufficio Relazione Esterne della Dema S.p.A, in merito allo stato di crisi dello stabilimento brindisino:

Alla luce delle ultime informazioni circolate e non veritiere, in merito alle cause della crisi industriale dello stabilimento Dema di Brindisi, la società ribadisce, come trasparentemente rappresentato presso ogni tavolo istituzionale cui è stata chiamata ad intervenire, che la collocazione dei lavoratori in CIGS è ascrivibile alla decisione del primario cliente Agusta Westland di internalizzare/delocalizzare (presso proprio stabilimento estero) le commesse riguardanti  il programma AW139 (cabine e travi di coda), oggetto di fornitura da parte dello stabilimento pugliese di Dema, la quale si è quindi vista costretta a ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale.

La società pertanto smentisce ogni riferimento ad altri clienti e commesse.

Al contrario, la società conferma di aver dato esecuzione al dichiarato piano di diversificazione/riqualifica del sito brindisino, attraverso il trasferimento presso di esso di ulteriori commesse/fasi di lavorazione commissionate da altri clienti in portafoglio.

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