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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

“A2A vuole tagliare anche su Brindisi”

BRINDISI – Si riaccendono le tensioni occupazioni a Costa Morena, dove il sindacato Cobas del Lavoro privato di Brindisi ha indetto lo stato di agitazione “dei lavoratori diretti ed indiretti della centrale Edipower di Brindisi in seguito alle gravi decisioni prese a livello nazionale dalla società A2A , proprietaria della centrale di Costa Morena. La società A2A vuole realizzare a livello nazionale ulteriori tagli alle spese del personale”. A fronte di ciò e del disimpegno di A2A sul fonte degli investimenti in ambientalizzazioni e rilancio produttivo, iI Cobas chiede che il sindaco di Brindisi disponga la chiusura della centrale Edipower e chieda ad Enel di assorbirne il personale presso la termoelettrica di Cerano.

BRINDISI – Si riaccendono le tensioni occupazioni a Costa Morena, dove il sindacato Cobas del Lavoro privato di Brindisi ha indetto lo stato di agitazione “dei lavoratori diretti ed indiretti della centrale Edipower di Brindisi in seguito  alle gravi decisioni prese a livello nazionale  dalla società A2A , proprietaria della centrale di Costa Morena. La società A2A vuole realizzare  a livello nazionale  ulteriori tagli alle spese del personale”. A fronte di ciò e del disimpegno di A2A sul fonte degli investimenti in ambientalizzazioni e rilancio produttivo, iI Cobas chiede che il sindaco di Brindisi disponga la chiusura della centrale Edipower e chieda ad Enel di assorbirne il personale presso la termoelettrica di Cerano.

Il taglio, secondo il Cobas, A2A vuole realizzarlo a spese dei  “già miseri posti dell'indotto, di ulteriori trasferte, del ricorso agli ammortizzatori sociali quali cassa integrazione se una centrale produce al di sotto del 25 % delle sue potenzialità. Siamo esattamente nel caso della centrale di Brindisi – denuncia il Cobas Lavoro Privato - dove i lavoratori diretti hanno dovuto cedere una serie di diritti, quelli degli appalti rimanere a casa come nel caso dei lavoratori della movimentazione del carbone, la produzione è ben al di sotto del 25%”.

Ma ai tagli, come già detto, il Cobas aggiunge quello che considera il disimpegno della società nei confronti del sito Edipower di Brindisi, perciò a questo punto bisognerebbe realizzare quelle che erano le conclusioni della vecchia convenzione del 1996, che prevedeva chiusura dell’impianto e passaggio del personale ad Enel Cerano: “Se a tutto questo sommiamo che non c'è nessuna volontà da parte della A2A di realizzare a Brindisi quegli investimenti ambientali necessari al buon funzionamento della centrale, aspetto confermato nella riunione in Comune del 16 gennaio , possiamo tranquillamente affermare di essere arrivati a capolinea. Il sindacato Cobas  chiede a questo punto che l'amministrazione comunale prenda la decisione di chiudere la centrale di Costa Morena , convochi l'Enel per chiedere  il trasferimento del personale “.

Al caso Edipower, il Cobas collega poi la partita delle bonifiche nel sito inquinato di interesse nazionale di Brindisi: “Chiediamo che si realizzi al più presto un fronte sociale  a sostegno della richiesta di un confronto immediato con il governo , per avviare  in tutta la zona industriale le bonifiche necessarie al recupero di vaste aree . Bonifiche che da decenni sono rimaste solo sulla carta addirittura con il risultato che soldi versati da qualche industria a sostegno del piano delle bonifiche per Brindisi li ha inghiottiti il governo , così come ha denunciato nei giorni scorsi il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales”.

Bonifiche che possono dare reale lavoro, secondo il Cobas, “unitamente al recupero di aree che potrebbero essere interessate a nuovi insediamenti eco sostenibili con ulteriore occupazione Può essere questo un momento di riscatto del nostro territorio, per costruire qualcosa di diverso per il futuro di questa città profondamente martoriata da attacchi ambientali ed occupazionali. Realizziamo e sosteniamo tutti quanti insieme la vertenza della Salute Pubblica".

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