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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

"Accesso ai decreti? Non vi compete"

BRINDISI - L'acceso ai decreti presidenziali non compete ai membri del Comitato portuale. Questa, in sintesi, la risposta del presidente dell'Autorità Portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis, ad una istanza di maggiore trasparenza. La prima firma era quella del sindaco.

BRINDISI – Nove membri del Comitato Portuale, primo firmatario della richiesta il sindaco di Brindisi, secondo il presidente della Camera di Commercio, tra gli altri, operatori e rappresentanti dei lavoratori del porto, anche il presidente di Confindustria, chiedono maggiore trasparenza sugli atti dell’Autorità Portuale, e in particolare sui decreti presidenziali? La risposta, pur confezionata in “punta di diritto”, dopo una preliminare manifestazione di stupore misto però a considerazione ed attenzione, così si legge nel preambolo, però è, andando al sodo: picche (o piombo, se si preferisce il tressette).

Insomma, Iraklis Haralambidis di rientro dall’infruttuosa spedizione alla borsa delle crociere a Miami, munito dei necessari riferimenti normativi, dalla legge 241 del 1990 alla 84 del 1994, impartisce una lezioncina che poco sa di attenzione e considerazione degli interlocutori (in fondo tra gli interpellanti c’è, lo ripetiamo, il sindaco) e fa sapere che: primo, al Comitato Portuale spetta conoscere solo gli atti deliberativi sottoposti alla sua approvazione e non al suo controllo; due, che per tutto il resto vale il già citato testo unico nella parte relativa all’accesso agli atti amministrativi (richiesta motivata e quant’altro).

Il presidente sub judice non ha perciò colto il senso di quella istanza di trasparenza, che non poneva questioni di mero diritto, ma soprattutto di scelte di gestione delle relazioni amministrative, se così si possono definire. Insomma, la famosa faccenda della casa di vetro che non può che far bene sul piano della crescita della fiducia. Invece, porta in faccia, altro che stile, comunque venga edulcorata la risposta.

Insomma, se per decreto il presidente Haralambidis, poniamo per assurda e fantasiosa ipotesi, dovesse decidere di procedere per decreto all’attribuzione di avanzamenti di qualifica di alcuni dipendenti senza concorsi interni, il Comitato portuale lo saprebbe solo a cose fatte e non potrebbe suggerire preliminarmente una strategia da seguire? E la lista dei consulenti, e delle spese di consulenza esterna dell’ente, da anni oggetto misterioso per i cittadini?

Tutto ciò non fa che rendere sempre più staccati dal corpo della città gli uffici della ex stazione marittima dove anche una petizione firmata per prima dal sindaco riceve risposte del genere già descritto, verificabile negli allegati a questo articolo. Il Comitato portuale perciò non può funzionare pienamente come organo di controllo a causa di una esagerata esigenza di tutela da possibili accessi a rischio o indiscriminati, problema che – anche se dovesse essere fondato – e gestibile con il ricorso a protezioni informatiche. Quale sarà la replica?

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