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Zona economica speciale: "Brindisi rischia lo scippo"

Liberi e Uguali accusa l'assessore regionale Michele Mazzarano. Tra poche settimane la Regione dovrà inviare il piano strategico

BRINDISI – Dietro la bagarre dell’ultima ora per le candidature, che non ha risparmiato nessun partito, rischia di passare sotto silenzio l’ennesimo scippo che rischia Brindisi. Ipotesi legata a recenti dichiarazioni dell’assessore regionale Michele Mazzarano, tarantino, già noto per l’attenzione dedicata al trasferimento di alcuni voli civili sull’aeroporto di Grottaglie.

Accende un riflettore Liberi e Uguali di Brindisi, che ha partecipato a Lecce, assieme ad alcuni operatori portuali, ad un incontro delle imprese turistiche con Massimo D’Alema, rappresentando la propria “ preoccupazione sui ritardi con cui si sta procedendo alla definizione delle Zes pugliesi e per le dichiarazioni dell’assessore regionale Mazzarano che ha ipotizzato la possibile esclusione di Brindisi in quanto area Sin. Dichiarazioni ancora non smentite e per niente contrastate dalle stesse rappresentanze istituzionali  regionali e nazionali del territorio”.

La questione della Zone economica special diventa perciò un tema anche di confront elettorale tra Pd e Liberi e Uguali, ma soprattutto resta una questione vitale per la città di Brindisi. LeU considera strumentale, infatti, la dicvhiarazione di Mazzarano visto che anche Taranto e il suo porto sono zona Sin, vale a dire sito inquinato di interesse nazionale, ma non è stata sollevata la stessa questione che l’assessore regionale pone invece per Brindisi.

“Brindisi non può rischiare di essere escluso dalla perimetrazione delle Zone Economiche Speciali nate per aiutare i porti del Sud a recuperare competitività. Rafforzare il tessuto produttivo del Mezzogiorno è un elemento imprescindibile per il rilancio dell’intero Paese e, nel nuovo contesto competitivo, ciò può avvenire solo rendendo le realtà produttive e le imprese sempre più connesse con le dinamiche del mercato globale”, sostiene Liberi e Uguali di Brindisi in un comunicato.

“Integrare zone industriali e insediamenti produttivi con il porto di riferimento aggiungendo servizi di logistica evoluta e intermodalità ferroviaria, se è l’obiettivo delle Zes, Brindisi è nelle migliori condizioni. Il provvedimento sulle Zes pone ‘il porto al centro’ del processo di sviluppo, in cui gli incentivi fiscali, doganali e gli snellimenti burocratici sono il punto di partenza (e non di arrivo) per avere finalmente scali portuali che soddisfino la proiezione internazionale dell’economia locale e nazionale”.

Entro la metà di febbraio la Regione dovrà inviare al governo il piano strategico di sviluppo delle due Zes, quelle di Taranto e di Bari-Brindisi, “contestualmente alla delimitazione delle aree che non possono che privilegiare il porto di riferimento e già attrezzato per le Zes”, dice Liveri e Uguali.

“ Rincorrere facili consensi locali, allargando, annacquando, aggiungendo così come si è proceduto fino ad esso ha solo ritardato e inutilmente illuso territori e comunità”, accusa LeU. Infatti negli ultimi mesi per le Zes pugliesi la politica locale ha “stirato” la coperta, limitata dale prescrizioni ministeriali alle sole aree portuali-industriali, a territori vastissimi e improbabili.

“Per queste ragioni, per le infrastrutture e la interconnessione tra il porto di Brindisi e l’area industriale, per la disponibilità di aree retroportuali,  non possono esserci dubbi e alibi per dare al porto un ruolo importante per la Zes dell’Adriatico meridionale. Il perimetro dovrà essere rapportato all’importanza strategica e potenziale del porto di Brindisi che di fatto può essere considerato, come l’aereoporto, una infrastruttura per l’intero Salento”, sostiene Liberi e Uguali Brindisi.

Sulla questione delle Zes, e sulla candidatura di Brindisi, sin qui si è registrato un pesante silenzio da parte delle altre forze politiche del territorio. Il Pd a Brindisi chiede di votare nel collegio plurinominale alla Camera come capolista il segretario della federazione di Bari, Ubaldo Pagano (seconda nel listino Elisa Mariano, quarta Rubina Ruggero), e al Senato uninominale il fasanese Fabiano Amati, e nell'uninominale alla Camera l'imprendiotre edile Giovanni Epifani di Ostuni, entrambi ex consiglieri regionali,dei quali non si conosce la posizione in questa partita. Idem per il coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi Vitali di Francavilla Fontana, candidato nei collegi senatoriali.

Si attendono invece segnali dal Mauro D'Attis schierato come capolista nel listino proporzionale del centrodestra alla Camera, e da Rosy Barretta, quarta nel listino proporzionale al Senato del Pd: senon altro perchè l'uno è già stato impegnato sul tema e sulla questione del Corridoio Baltico-Adriatico in sede di Conferenza delle Regioni a Bruxelles, l'altra perchè importante imprenditrice portuale.

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