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L'Ufficio delle Entrate di Ostuni verso la chiusura, protesta sindacale

Addio anche alla sede di Ostuni dell'Ufficio territoriale delle Entrate, nell'ambito del taglio di 53 uffici a livello nazionale. La chiusura sarà totale: non resterà neppure uno sportello. La decurtazione, che segue le altre 50 chiusure già disposte nell'ultimo biennio e le sei del 2012 non ancora eseguite, è legata alla pianificazione della riduzione del costo degli affitti per il Ministero delle Finanze

OSTUNI - Addio anche alla sede di Ostuni dell'Ufficio territoriale delle Entrate, nell'ambito del taglio di 53 uffici a livello nazionale. La chiusura sarà totale: non resterà neppure uno sportello. La decurtazione, che segue le altre 50 chiusure già disposte nell'ultimo biennio e le sei del 2012 non ancora eseguite, è legata alla pianificazione della riduzione del costo degli affitti per il Ministero delle Finanze, nell'ambito della spending review.  Un risparmio di 5 milioni di euro su complessivi 50 milioni, fa sapere il coordinamento regionale pugliese dell'Unione sindacale di base - Agenzie fiscali, che contesta la decisione.

"Siamo di fronte ad una politica di smantellamento dei servizi pubblici celata dietro ragioni di revisione della spesa pubblica che non appaiono credibili, a vantaggio dei privati che offriranno gli stessi servizi a pagamento. Questo si tradurrà in un disagio enorme tanto per i lavoratori che saranno costretti a spostarsi di diversi chilometri per raggiungere la sede di lavoro, quanto per i cittadini e per l’intero bacino di utenza dell’ufficio che abbraccia sette comuni oltre a diverse frazioni e comuni come Carovigno, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni ancor più penalizzati in quanto molto distanti dalla prima sede utile dell’Agenzia", dice un comunicato dell'Usb-Agenzie fiscali.

"Tutto questo ovviamente in barba ad una fantomatica lotta all’evasione di cui si parla sempre, ma solo a parole!  L’Usb  a tutto questo non ci sta e non intende minimamente condividere scelte devastanti in un territorio come il nostro già così difficile, dove crediamo che l’obiettivo debba essere ampliare e creare occasioni e servizi e non smantellare quelli esistenti, già insufficienti. Perché prima di arrivare alla soluzione estrema della chiusura non si è cercato di trovare delle soluzioni alternative coinvolgendo ad esempio gli Enti locali?", chiede l'Usb, pensando alla disponibilità di locali in comodato d'uso.

"Proprio per questo - conclude il comunicato sindacale - riteniamo che il problema riguardi l’intera comunità, l’intero bacino e tutti i soggetti (Comuni, ordini professionali, associazioni e cittadini) presenti sul territorio al fine di individuare e proporre soluzioni concrete come immobili a ridotto canone di locazione o concessi in comodato dall’ente locale". Gli uffici che dovranno essere chiusi in Puglia sono, oltre quello di Ostuni, Cerignola, Lucera, Trani e Maglie.

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