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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Tagli al Centro ricerche di Cerano, aperta la vertenza per evitare esuberi

Avviata la procedura di raffreddamento per cinque esuberi al Centro di ricerche Enel di Brindisi-Cerano, una realtà che rappresentava il fiore all'occhiello della società elettrica nel polo produttivo locale. Le segreterie di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil ne hanno inviato la comunicazione formale al prefetto di Brindisi

BRINDISI – Avviata la procedura di raffreddamento per cinque esuberi al Centro di ricerche Enel di Brindisi-Cerano, una realtà che rappresentava il fiore all’occhiello della società elettrica nel polo produttivo locale. Le segreterie di Filctem Cgil, Flaei Cisl e  Uiltec Uil ne hanno inviato la comunicazione formale al prefetto di Brindisi, alla Commissione di garanzia sugli scioperi, alla Direzione Enel Ingegneria e Ricerca. Alla segreterie nazionali degli stessi sindacati di categoria e alle segreterie confederali di Brindisi di Cgil, Cisl e Uil.

“Nel corso dell’incontro la delegazione aziendale e, in particolare, la Direzione Enel Ingegneria e Ricerca ha confermato la presenza di 5 “eccedenze” per il Centro Ricerca Enel di Brindisi, delle quali 4 in ambito Laboratorio e 1 in Controllo progetti. Per i sopra detti profili eccedentari, la funzione Personale e Organizzazione – scrivono i sindacati - ha dichiarato che, al momento, non ci sono ancora disponibilità da parte di Aree aziendali del Gruppo Enel a ricevere e reimpiegare questo personale”.

Il camino della centrale Enel di Cerano“Le organizzazioni sindacali hanno unitariamente evidenziato l’approccio minimalista e penalizzante adottato anche nei documenti organizzativi dall’azienda nei confronti del Centro di Brindisi, che ha subito nel tempo un costante e complessivo depauperamento in risorse umane e finanziarie”, denunciano i sindacati di categoria degli elettrici. “Sono state nettamente rigettate le motivazioni tese a giustificare la presenza di ‘profili eccedentari’, evidenziando per contro gli elevati carichi di lavori trasversali alle attività di ricerca, del laboratorio e di servizio specialistico, condotte in modo strettamente integrato da tutte le professionalità di Brindisi, tali da costringere anche all’esternalizzazione di alcune fasi delle stesse”.

“Peraltro l'azienda,  a livello nazionale, per le aree produttive colpite dalla crisi del settore termoelettrico, non ha minimamente voluto attivare la commissione congiunta che dovrebbe trovare soluzioni idonee evitando la formalizzazione degli esuberi. Esuberi che non sono nei fatti presenti al Centro Ricerca di Brindisi.  Durante l’incontro è stato altresì rimarcato il rilevante valore, per tutto il Gruppo Enel e per la global generation in particolare, dell’insieme delle attività e delle professionalità esistenti, oltre al ruolo strategico riconosciuto al Centro Ricerca Enel di Brindisi nei diversi accordi istituzionali nei quali Enel si è impegnata a consolidare e sviluppare la sua struttura di ricerca nel nostro territorio”.

Pertanto, la richiesta di rivalutare la situazione. “Alla luce di quanto sopra, al calo rilevante di personale già avvenuto negli ultimi due anni (10 risorse) ed alla consistente mole di attività in corso e finanziate fino al 2020 è stato, unitariamente richiesto all’azienda di riconsiderare in toto la questione eccedenze a Brindisi. Contrariamente a quanto richiesto dal sindacato, invece, in data 7 agosto 2015  l’azienda ha inviato la documentazione allegata con la quale dichiara chiusa la fase di confronto con il sindacato e conferma formalmente 5 eccedenze tra gli addetti del Centro Ricerca di Brindisi dichiarando l’esubero di personale”.

Da qui, Filctem, Flaei e Uiltec, “preso atto dell’atteggiamento di netta chiusura verso le richieste del Sindacato e delle determinazioni aziendali, hanno indetto lo stato di mobilitazione dei lavoratori del Centro Ricerca Enel operanti a Brindisi. E “pur consapevoli della particolare fase di sospensione di molte attività per la pausa estiva, con la presente, chiedono la convocazione, del previsto tavolo di raffreddamento preventivo indicato dalla L.146/90 e 83/2000, per un tentativo di conciliazione tra le parti”. 

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