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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Arriva un altro traghetto italiano

BRINDISI – E’ in navigazione da Bari a Brindisi, dove potrebbe giungere nel primo pomeriggio, la motonave ro-ro passeggeri “Levante” battente bandiera italiana, acquistata recentemente ed armata dal gruppo Visentini di Porto Tolle (Rovigo), che ovrebbe entrare in servizio sulla rotta Brindisi-Igoumenitsa.

BRINDISI – E’ in navigazione da Bari a Brindisi, dove potrebbe giungere nel primo pomeriggio, la motonave ro-ro passeggeri “Levante” battente bandiera italiana, acquistata recentemente ed armata dal gruppo Visentini di Porto Tolle (Rovigo), che secondo progetto dovrebbe entrare in servizio sulla rotta Brindisi-Igoumenitsa. Sarebbe al momento l’unica concorrente di Grimaldi sul porto di Brindisi. Il nuovo traghetto (ex “Lazio” del gruppo Tirrenia, già in servizio nei collegamenti per la Sardegna), è lunga 150 metri e può portare sino a 120 Tir. La nave a Brindisi dovrà essere sottoposta alle visite da parte dell’autorità marittima previste dal codice della navigazione e dal regolamento Imu. Solo successivamente potrà iniziare il servizio.

Ma l’esordio per la “Levante” pare sia tutt’altro che semplice. Inizialmente era stato opposto il problema del superamento dell’altezza massima legato al cono di atterraggio dell’Aeroporto del Salento, che è di 36 metri. Esiste solo una deroga sino a 42 metri per le due Eurocargo della Grimaldi Lines, ma la soluzione definitiva del problema con Enac, verso cui stava operando il commissario straordinario dell’Autorità Portuale, Ferdinando Lolli, è un lavoro interrotto mai ripreso dal rientrato Iraklis Haralambidis.

Pertanto l’agenzia raccomandataria della nuova nave, quella dell’agente Franco Aversa, era pronta a chiedere una deroga anche per la “Levante” nell’ambito dei principi e delle direttive sulla libera concorrenza, ma una misurazione effettuata a Bari su richiesta dell’armatore da parte dei periti del Rina (il Registro navale italiano) ha tagliato la testa al toro, accertando che la “Levante” rientra nel limite dei 36 metri. Non è finita qui, tuttavia, la lista dei problemi che la nave del gruppo Visentini dovrà affrontare per entrare e prendere servizio nel porto di Brindisi.

C’è infatti la questione degli ormeggi disponibili. Un porto enorme e vuoto, non ha attualmente disponibilità sufficienti per soddisfare le richieste di nuovi armatori. La situazione è – molto sinteticamente – questa: a Costa Morena Punta delle Terrare ci sono due rampe per grandi traghetti, attualmente utilizzate dalle due navi della Grimaldi Lines che servono le tratte con Igoumenitsa e Patrasso, e dalla due Eurocargo sempre di Grimaldi che effettuano tre scali la settimana; poi ci sono due rampe per le due navi che percorrono le rotte Brindisi-Valona e Brindisi-Durazzo degli armatori brindisini Prudentino.

Per la rampa nel Seno di Levante (ex terminal Albania) è obbligatorio l’uso del rimorchiatore, costo che ovviamente si cerca di evitare, il progetto per i cinque nuovi accosti di S.Apollinare è rimasto senza il finanziamento Cipe di 50 milioni di euro, perduto a causa dei ritardi dovuti alle modifiche apportate durante l’amministrazione dell’Autorità Portuale di Giuseppe Giurgola. Sulla banchina interna di S.Apollinare sono in corso lavori di rettifica e ristrutturazione.

Non resterebbe che la banchina Carbonifera a ridosso della ex stazione marittima (sede dell’Authority), o una combinazione di orari per utilizzare il prolungamento di Costa Morena Ovest, quello dove ci sono le due rampe delle navi per l’Albania. Come andrà a finire questa storia tutta brindisina lo si saprà solo questa sera. Intanto è probabile che a Brindisi arrivi anche l’armatore per fare il punto della situazione con Autorità Portuale e Capitaneria di Porto. Ma una cosa è chiara: se non ci sono ormeggi per le nuove navi ro-ro e passeggeri, le varie gestioni dell’Autorità Portuale in tutti questi anni hanno fallito uno dei loro compiti essenziali. Al netto di chiacchiere e polemiche, sono i fatti a parlare.

E il presidente Iraklis Haralambidis che fine ha fatto, lasciando per l’ennesima volta il suo ufficio in questi giorni cruciali, in cui diventa sempre più incredibile la mancanza del bilancio che andava approvato entro il 30 aprile e quella del nuovo segretario generale dell’ente? Che fa il Ministero dei Trasporti, visto che Brindisi è l’unica Autorità Portuale a non aver approvato il documento contabile? Ma, almeno in Puglia, il clima non è dei migliori per il presidente sub-judice.

L’altra sera, in uno dei dibattiti organizzati dall’Associazione Sviluppo e Lavoro, l’assessore regionale Gianni Giannini è stato piuttosto esplicito nelle critiche alla gestione dell’Authority brindisina, ed ha annunciato che lo sarà ancora di più in sede di Comitato portuale. Haralambidis era assente, ed ha fatto sapere a tutti che si trovava in Turchia in visita ad un suo vecchio allievo, il ministro dei Trasporti del governo Erdogan. Peccato che il ministro turco Binali Yildirim è del 1955, quindi si vorrebbe sapere quanti anni ha invece Haralambidis per averlo avuto come studente all’università.

Insomma, se il sindaco Mimmo Consales intendesse essere più preciso nella sua critica alla politica per le condizioni in cui versa il porto di Brindisi (vedi intervista a BrindisiReport.it), potrebbe senza difficoltà reperire nomi e cognomi di chi ha selezionato i vari presidenti delle Autorità Portuali che abbiano avuto sino ad oggi, incluso l’ultimo ancora in servizio in attesa delle decisioni del Consiglio di Stato sulla legittimità della sua nomina.

 

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