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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Autorità: fiere, promozioni e poche navi

BRINDISI - Passaggi di livello mai passati al vaglio del Comitato, viaggi per fiere i cui risultati sono tutti da dimostrare, centinaia di decreti presidenziali dei quali non si conosce il contenuto: nella relazione annuale dell’Autorità portuale ci sono molti punti oscuri e poche certezze: il calo dei traffici e la perdita di finanziamenti per complessivi 50 milioni di euro.

BRINDISI - Passaggi di livello mai passati al vaglio del Comitato portuale, viaggi per fiere i cui risultati (a giudicare dallo stato del porto) sono tutti da dimostrare, centinaia di decreti presidenziali di cui non si conosce il contenuto: nella relazione annuale che il presidente dell’Autorità portuale Hercules Haralambides ha presentato nei giorni scorsi ci sono molti punti oscuri e poche certezze: il calo dei traffici e la perdita di finanziamenti per complessivi 50 milioni di euro.

PIOGGIA DI DECRETI. «Nel 2012 – si legge nel documento – sono stati adottati e registrati 125 decreti presidenziali, 113 decreti commissariali (nei sei mesi di gestione Lolli) e 135 determinazioni del segretario generale». In tutto fanno 373 atti, in buona parte sconosciuti ai componenti del Comitato portuale, che è stato riunito solo 6 volte (il regolamento prevederebbe almeno una convocazione al mese…) ed ha approvato appena 37 delibere.

PROMOZIONI FANTASMA? I dipendenti dell’ente risultano essere trenta. Ad oggi manca ancora il segretario generale. Ma ciò che ha più incuriosito un componente del Comitato, Michelangelo Greco (rappresentante dei lavoratori portuali) sono i passaggi di livello di alcuni dipendenti, che non sarebbero mai transitati attraverso il Comitato portuale «malgrado prevedessero maggiori esborsi da parte dell’ente». Con una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente Haralambides, Greco ha chiesto di poter prendere visione di tutti i decreti di promozione e dei contratti di secondo livello (tra sindacati interni e presidenza) che negli anni hanno consentito gli stessi. Si vorrebbe chiarezza anche sui "premi di produzione”: se quest'anno (il peggiore di tutti) ammontano a 700mila euro, quanto hanno incassato i dipendenti dal 1995 ad oggi? E chi ha stabilito le somme?

SOLDI PERSI. Nel corso del 2012 sono stati revocati all’Autorità portuale i finanziamenti destinati alla realizzazione di opere e interventi in parte già cantierizzati: 24 milioni e mezzo per il completamento degli accosti per navi traghetto e ro-ro a Sant’Apollinare, 2 milioni per la realizzazione della nuova caserma nel porto dei vigili del fuoco, 4 milioni per impianti di security, quasi 8 milioni per il consolidamento e il dragaggio delle banchine Dogana e Centrale, 10 milioni e mezzo ancora per Sant’Apollinare. In tutto fanno quasi 50 milioni di euro. Svaniti nel nulla.

TRAFFICI IN CALO, FIERE IN AUMENTO. Nel 2012 il porto di Brindisi ha perso, rispetto all’anno precedente, 45 mila passeggeri (-8,5%) e 10 mila camion (-16%). Si tratta di flessioni in gran parte dovute alla crisi greca e alla recessione globale. L’unico dato positivo era quello riguardante le crociere, che avevano segnato un incredibile +158%. Un aumento che nel 2013 si trasformerà in un -158%, visto che di navi crociere quest’anno non c’è traccia.

Eppure i vertici dell’Autorità si sono dati da fare per procacciare nuove compagnie e collegamenti: hanno viaggiato in lungo e in largo, eppure malgrado le trasferte, la stampa di “brochure di alto livello grafico” e qualche redazionale a pagamento fatto pubblicare su giornali-graditi, il nostro porto sembra non volerlo quasi nessuno.

Presidente e dirigenti sono stati a Miami, Tunisi, Istanbul, e Marsiglia (due volte). I risultati di questi viaggi devono ancora arrivare. Le note spese, invece, sono già arrivate. Ma il loro ammontare non è segnalato nella relazione annuale. Chi vuole conoscerlo dovrà scrivere un’altra lettera.

CROLLO DEI CANONI. Rispetto al 2011 l’Autorità ha incassato 4 milioni 673 mila euro di canoni demaniali. Nel 2011 erano stati quasi 7. Un crollo giustificato dal bye-bye della Brindisi Lng (che pesa sulle casse dell’ente per quasi 750 mila euro l’anno). Ad aver versato di più sono state Enel Produzione (1 milione), seguita da Versalis (803 mila euro), Lng e Coperoil (156 mila).

Ci sono dei piccoli contenziosi in atto con le società Bocca di Puglia (Marina di Brindisi) e con la Lega navale italiana per la ridefinizione dei canoni demaniali. Dai vari cantieri navali l’ente incassa quasi 100 mila euro, dai porti turistici 140 mila.

L’Autorità ha chiesto alla Capitaneria di porto una ridefinizione esatta di tutte le aree di propria competenza, al fine di poter incassare più canoni. In tempi di crisi e senza nuovi traffici all’orizzonte, da qualche i soldi bisognerà pur farli entrare.

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