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Avvisi di cassa integrazione: Ferrarese attacca Alenia, Vendola e Mennitti fissano un incontro

BRINDISI - Era già tutto previsto, da almeno due anni, e poi la conferma in primavera quando Alenia Aeronautica ha raggiunto un accordo nazionale con i sindacati sui siti ex Aeronavali di Venezia Tessera e Napoli. Ma è di oggi notizia ufficiale dell’avvio della cassa integrazione per 25 dipendenti su 74 dello stabilimento di Brindisi, quelli che secondo il piano aziendale saranno avviati al prepensionamento, mentre per altri 49 è stato previsto il trasferimento allo stabilimento di Grottaglie. Su sollecitazione del sindaco Domenico Mennitti il presidente della giunta regionale Nichi Vendola ha confermato che il 21 settembre a Bari si terrà una riunione istituzionale con lo stesso primo cittadino e con il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.

BRINDISI - Era già tutto previsto, da almeno due anni, e poi la conferma in primavera quando Alenia Aeronautica ha raggiunto un accordo nazionale con i sindacati sui siti ex Aeronavali di Venezia Tessera e Napoli. Ma è di oggi notizia ufficiale dell’avvio della cassa integrazione per 25 dipendenti su 74 dello stabilimento di Brindisi, quelli che secondo il piano aziendale saranno avviati al prepensionamento, mentre per altri 49 è stato previsto il trasferimento allo stabilimento di Grottaglie. Su sollecitazione del sindaco Domenico Mennitti il presidente della giunta regionale Nichi Vendola ha confermato che il 21 settembre a Bari si terrà una riunione istituzionale con lo stesso primo cittadino e con il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.

La giunta regionale ha affidato sin dall’apertura del caso di Alenia Brindisi al dirigente del Settore Sviluppo economico, Davide Pellegrino, il compito di verificare la praticabilità di soluzioni alternative ai precedenti assetti produttivi del sito, specializzato in manutenzioni e trasformazioni, settore il primo che Finmeccanica ritiene al momento di dover progressivamente abbandonare salvo diversi accordi con clienti come ad esempio l’Aeronautica Militare. Al momento, tra le ipotesi in valutazione, vi è quella di Atitech, la più grande azienda italiana del settore in cui anche Finmeccanica ha una quota. Un lavoro cui partecipano lo stesso Distretto Aerospaziale Pugliese e le organizzazioni sindacali regionali, e in cui Alenia mantiene un ruolo costante di interlocutore poiché qualsiasi soluzione esterna dovrà necessariamente essere frutto anche di un accordo industriale con il principale costruttore aerospaziale italiano.

Si tratta di una attività molto delicata, tesa al mantenimento della produzione del sito brindisino, che ha avuto momenti importanti nelle scorse settimane su cui è stato osservato il riserbo per ovvie ragioni. Ma, contrariamente a ciò che qualcuno pensa, la  ricerca delle soluzioni non si è mai interrotta. Il sindaco lo sa e infatti ha scelto la strada della richiesta di incontro a Bari per fare il punto della situazione, mentre il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, ha utilizzato toni molto duri contro Alenia, definendola “un’azienda che non rispetta gli impegni”, affermando che “purtroppo l’avevo già detto a suo tempo – afferma ancora Ferrarese – che non c’era da fidarsi, tanto più perché nel frattempo Alenia ha investito ingenti risorse a Venezia con le conseguenti ricadute positive anche dal punto di vista occupazionale. Per Brindisi, invece, grazie a questa manifesta penalizzazione di cui si è reso complice il Governo, solo chiusura e cassa integrazione”.

Inoltre, Ferrarese ha confermato “le sue perplessità anche sui percorsi sin qui seguiti per assicurare un futuro alternativo allo stabilimento brindisino”, definendole “pasticciate”. Il riferimento è al lavoro che sta conducendo la Regione? Certe parole, nelle relazioni industriali e istituzionali, purtroppo hanno un peso: Alenia ha in Puglia altri due stabilimenti con 1800 dipendenti in tutto, e sarà difficile dimostrare che non mantiene gli impegni assunti; chiunque stia pensando di investire a Brindisi, potrebbe anche considerare ostili certi atteggiamenti. Poi, in questo momento, nessuno può dire come andranno a finire le cose, ma il dovere di fare ogni tentativo c’è, e per tutti.

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