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Barbanente: "Il Pug di Ceglie? Problemi risolvibili in conferenza dei servizi, il Comune sia saggio"

CEGLIE MESSAPICA - Rifare tutto daccapo oppure convocare la conferenza dei servizi, sperando che qualche ritocco restituisca nuova vitalità al Pug bocciato dalla Regione? Dopo sedici anni di attesa, e un investimento assai oneroso di tempo, speranze, e risorse finanziarie, è il dilemma che pesa sulla amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Caroli, al quale tocca la scelta. La domanda è legata, a filo doppio, ad un altro interrogativo: quale è la strada più conveniente per la città e per i cittadini? Lo abbiamo chiesto direttamente all’assessore alla Qualità del territorio Angela Barbanente.

CEGLIE MESSAPICA - Rifare tutto daccapo oppure convocare la conferenza dei servizi, sperando che qualche ritocco restituisca nuova vitalità al Pug bocciato dalla Regione? Dopo sedici anni di attesa, e un investimento assai oneroso di tempo, speranze, e risorse finanziarie, è il dilemma che pesa sulla amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Caroli, al quale tocca la scelta. La domanda è legata, a filo doppio, ad un altro interrogativo: quale è la strada più conveniente per la città e per i cittadini? Lo abbiamo chiesto direttamente all’assessore alla Qualità del territorio Angela Barbanente.

Assessore Barbanente, le chiedo innanzitutto di sciogliere un dubbio. Davvero la città di Ceglie Messapica è l’ultima della classe in Puglia, in materia di Pug? Insomma, quello di Ceglie è l'unico Pug della regione che ha incassato un parere di compatibilità negativo?

“Ritengo doveroso fornire qualche elemento di conoscenza utile a fare chiarezza sulla vicenda del Pug di Ceglie Messapica rappresentando il punto di vista della Regione Puglia e quello mio personale. Innanzitutto, non si tratta affatto di una bocciatura ma di un'attestazione di non compatibilità dovuta a rilievi istruttori di portata assai lieve, molti dei quali di natura procedurale, e quindi facilmente superabili nella conferenza di servizi che il sindaco dovrebbe convocare, a norma della legge urbanistica regionale, per fornire chiarimenti e condividere le eventuali modifiche e integrazioni da apportare al Pug. Merita sottolineare che delle decine di piani che la Regione ha approvato nel passato quinquennio, solo uno, quello di Campi Salentina, ha ottenuto l'attestazione di  compatibilità in prima battuta. Tutti gli altri non l'hanno ottenuta. Fra questi, molti piani per i quali i rilievi istruttori regionali erano assai più pesanti di quelli formulati per il Pug di Ceglie, sono stati approvati senza difficoltà entro i trenta giorni previsti dalla legge urbanistica regionale per la chiusura della conferenza di servizi finalizzata a condividere con la Regione la versione definitiva del Pug. Si pensi, ad esempio, ai casi di Trani o di Monopoli”.

Qual è, secondo lei, la via più breve (e magari più conveniente in termini economici) affinché la città di Ceglie Messapica possa dotarsi di un Piano urbanistico generale? Seguire la strada della conferenza dei servizi, e mettere a punto gli adeguamenti necessari, oppure rifare tutto daccapo?

“Al di là della scontata polemica politica che emerge dalle dichiarazioni che ho letto sulla vostra testata, mi pare impossibile che un'amministrazione comunale voglia assumersi la responsabilità di non concludere un percorso di pianificazione avviato nel lontano 1994 e condiviso da ben quattro amministrazioni diverse, che hanno investito a tal fine tempo e risorse; e ancor meno possibile mi pare che l'amministrazione comunale voglia assumersi la responsabilità di continuare a governare il territorio con un programma di fabbricazione del 1968 quando potrebbe invece facilmente dotare la città di uno strumento urbanistico moderno e di qualità, capace di tutelare e valorizzare il territorio a vantaggio della qualità della vita degli abitanti e dello sviluppo della città”.

Esiste davvero una scadenza perentoria per la convocazione della conferenza dei servizi, al termine della quale l'attuale Pug diventa, mi lasci passare l'espressione, carta straccia?

“Da oltre cinque anni mi sto adoperando perché i comuni pugliesi si dotino di nuovi piani urbanistici generali, dialogando costantemente ed efficacemente con gli enti locali di ogni colore politico: mi auguro che anche l'amministrazione di Ceglie voglia avviare un proficuo dialogo nell'interesse della comunità locale. Per la conferenza dei servizi, la legge prevede che il Comune promuova una conferenza di servizi nella quale le amministrazioni partecipanti, nel rispetto del principio di copianificazione, devono indicare specificamente le modifiche necessarie ai fini del controllo positivo di compatibilità (entro 180 giorni se si vuole evitare la decadenza delle misure di salvaguardia, altrimenti anche successivamente)”.

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