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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Carbone, minerali ferrosi e crocieristi: porto costretto ad arrangiarsi

Troppi progetti bloccati, troppa lentezza: i soldi ci sono ma non si spendono. Brindisi resta indietro

BRINDISI – Tre grandi navi oggi 7 ottobre a Costa Morena, ma una decisamente fuori posto. A Costa Morena – Testata (molo Enel), la Blue Wave, una bulk carrier di 229 metri. A Costa Morena Est, la Golden Amber di 225 metri, un’altra bulk carrier, a Costa Morena Nord, in mezzo, la Costa Victoria di 252 metri, la più lunga delle tre. La prima trasporta carbone, la seconda minerali ferrosi, la terza passeggeri, sino a poco meno di 2.400 nel pieno della stagione crocieristica.

Ma non c’era altra scelta, per Capitaneria di Porto e Autorità di sistema portuale: la decisione di entrare nel porto interno spetta sempre al comandante della nave, e si sa che manovrare per entrare e uscire dal canale Pigonati, che qualche precedente gestione del porto ha voluto congelare nella sua attuale ampiezza con lavori di consolidamento basato su palificazioni, non è affatto semplice.

Così da qualche anno i crocieristi delle unità più grandi di Msc o Costa, o di altre compagnie, finiscono tra carbone e minerali. Anzi, tempo fa (sempre una precedente gestione dell’authority) aveva progettato la realizzazione in quel sito di un tensostatico come mini stazione marittima per le crociere, siglando un accordo di concessione con un gruppo di società marittime veneziane, tra le proteste di molti esponenti del comitato portuale dell’epoca.

I progetti in difficoltà

La soluzione? Il tanto avversato, da alcune parti, e tanto atteso da altre, progetto dei nuovi accosti a Sant’Apollinare: una sistemazione definitiva per grandi navi traghetto, grandi navi ro-ro e grandi navi da crociera accanto al Canale Pigonati e al cuore della città, cui sarebbe collegato dal circuito doganale interno al Seno di Levante.

Ma intanto bisogna trovare soluzioni intermedie, che almeno rendano più sicuri gli ormeggi delle navi con passeggeri e merci in colli, trailer e Tir a bordo, e una sistemazione più confacente per le stesse navi da crociera di grande tonnellaggio, lasciando il porto interno a quelle medio-piccole (che in realtà sono quelle di maggiore lusso, se si può utilizzare questo termine). Tra l’altro, migliori accosti aprirebbero le porte alla possibilità di avere altri grandi traghetti per Grecia ed Albania.

I tempi di Brindisi sono, tuttavia, biblici. Si prenda il caso del pontile a briccole per Punta delle Terrare: le osservazioni del Comune di Brindisi hanno rispedito il progetto al Provveditorato per le Opere pubbliche, e chissà quando e se lo vedremo attuato, mentre a Palermo l’authority ha avuto il via libera per una semplice gara di fornitura. Si tratta di infilare delle palificazioni nel fondale.

la Costa Victoria a Costa Morena Est-2

Il terminal, i piazzali e la rotatoria in via Provinciale per Lecce

Ora l’Autorità di sistema portuale spera almeno di poter chiudere al più presto l’acquisizione dalla società privata “Il Mondo” (famiglia Taveri), operazione che gode già dell’assenso dei proprietari, del Terminal Brindisi, e di firmare il protocollo per subentrare nella gestione del piazzale esterno al varco doganale di Punta delle Terrare, che attualmente galleggia sui rifiuti a causa della assenza di interventi manutentivi e di pulizia, di proprietà per la maggior frazione dell’Asi, e per una parte minore del Comune di Brindisi.

La riorganizzazione del terminal è un passo urgente che il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Ugo patroni Griffi,  intende compiere per una svolta nell’accoglienza e nell’assistenza ai passeggeri e ai turisti, e si integra nel progetto previsto dall’Interreg Italia-Grecia 2014-2020 , il Dock-BI, che prevede la riqualificazione dell’area di parcheggio antistante il terminal Costa Morena a Brindisi, per la sosta di camion e auto in transito da e per la Grecia, la sistemazione dell’area di sosta interna al varco doganale e la riqualificazione delle aree adiacenti e delle strade di accesso al porto di Brindisi.

Nel Dock-BI c’è infatti anche la costruzione di una rotatoria all’incrocio tra via Provinciale per Lecce e viale Arno, su cui il Comune di Brindisi deve accelerare gli atti di propria competenza. Sul fronte greco invece, sarà completato il terzo terminal passeggeri nel porto di Igoumenitsa e sarà effettuato un ammodernamento dell’illuminazione stradale sulle principali strade che collegano il porto con il centro della città greca. Le opere sul versante brindisino saranno una prima risposta alla domanda obiettiva di una adeguata gestione del traffico passeggeri e crociere. Ma non bisogna perdere tempo, e spendere i soldi già disponibili da tempo. A Bari, come abbiamo già scritto recentemente, l’authority con il supporto del Comune ha già potuto impegnare tutte le somme previste per i nuovi progetti.

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