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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Impianti fotovoltaici ed eolici, la Provincia: “Stop al proliferare caotico”

“Maggiore prudenza per le autorizzazioni”. Raccolte osservazioni di Comuni e Forum Ambiente

BRINDISI – La Provincia di Brindisi frena di fronte al paesaggio cambiato e, in alcuni casi, stravolto dagli impianti fotovoltaici ed eolici e dice basta al “caotico e incontrollato proliferare” con un nuovo regolamento approvato dal Consiglio.

Il testo

Brindisi, il palazzo della ProvinciaIn tal modo cambia l’approccio rispetto alle autorizzazioni e l’Amministrazione seguirà la strada della “prudenza” attraverso una “ordinata e programmata pianificazione territoriale” per “non alterare permanentemente la struttura del paesaggio agrario, la qualità dell’ambiente e l’identità storico-culturale”. Il nuovo testo è il risultato di incontri con i sindaci dei Comuni e con i rappresentanti dell’associazione Forum Ambiente, gli uni e gli altri invitati al confronto lo scorso mese di settembre.

Le istanze dei Comuni

L’Amministrazione cittadina di Mesagne ha chiesto di “estendere la valutazione degli impatti cumulativi anche agli impianti con potenza nominale al di sotto di un megawatt, mentre quella di Francavilla Fontana ha invitato la Provincia a “prevedere uno strumento di tutela dei territori che, seppure rientranti nella aree infette da Xylella, al loro interno abbiano ancora specie autoctone caratterizzanti la campagna brindisina” e “ulteriori misure compensative rispetto anche a quelle di cui alla legge regionale”.

Nel corso degli incontri, il sindaco di Erchie ha chiesto che nella “valutazione degli impianti cumulativi, si debba tener conto oltre che degli impianti fotovoltaici anche di quelli di eolici”. Da San Pietro Vernotico, infine, è stato chiesto di “tenere in conto le porzioni di territorio comunale ove vi è un’alta densità di impianti installati, anche al fine di prevedere opportune misure compensative”.

Il Forum Ambiente

Quanto al Forum Ambiente, i rappresentanti con nota ricevuta dalla Provincia alla fine di settembre, hanno sottolineato la necessità di “agevolare l’installazione di impianti fotovoltaici nelle aree inquinate, sui tetti di edifici pubblici e privati, su capannoni e pensiline di parcheggi, per dar luogo a un ragionato fotovoltaico diffuso per evitare che vengano sottratti terreni all’uso agricolo”.

I funzionari della Provincia, quindi, hanno riscritto il regolamento, partendo dall’applicazione dei principi di “difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente e delle risorse energetiche, protezione della flora, della fauna, dei parchi e delle riserve naturali” in uno con la titolarità di “competenze specifiche in materia di pianificazione e programmazione” attribuite dalle disposizioni di legge.

Il bilanciamento

Le autorizzazioni saranno esaminate tenuto dell’”esigenza di bilanciare in modo ragionevole da un lato, lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e dall’altro, le qualità paesaggistiche del territorio, in assenza di obiettivi generali di programmazione che lo Stato e la Regione Puglia dovrebbero definire”. In ogni caso – si legge – “si ritiene di dover dare attuazione” alle disposizioni “nell’accezione più restrittiva, in quanto finalizzata a un’azione precauzionale di tutela dell’ambiente”.

Nell’ambito del procedimento di Via (valutazione di impatto ambientale) sarà necessario ottenere il “parere dei Comuni interessati e nel caso di inerzia, per progetti che possano essere ritenuti di rilevante impatto”, si procederà a valutare l’opportunità di “indire una conferenza di servizi”.

La documentazione

In via generale, per tutti i progetti di impianti fotovoltaici ed eolici su suolo agricolo, la Provincia chiede la seguente documentazione: “studio ex-ante dei luoghi, perizia agronomica a firma di un tecnico abilitato, planimetria degli impianti eventualmente già realizzati, piano particolareggiato per la dismissione, verifica dell’ammissibilità paesaggistica” e ancora “progetto per il monitoraggio dei parametri microclimatici, chimico-fisici e microbiologici del suolo” e previsione di barriere verdi per schermare la visibilità dell’impianto. Per gli impianti su “aree ricadenti nel sito inquinato di interesse nazionale di Brindisi”, dovrà essere allegato il parere del Ministero dell’Ambiente “circa la procedibilità dell’intervento”.

Le nuove linee di indirizzo saranno applicate alle nuove istanze e a quelle già presentate e rispetto alle quali il procedimento non risulta concluso, con verbale definitivo.

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