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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

"Cerano, patto sostenibile per il futuro: impianto solare e a idrogeno"

Legambiente: "Interessanti idee dagli studenti del Fermi-Monticelli e del Carnaro-Marconi-FlaccoBelluzzi da presentare ai Ministeri"

BRINDISI - "Mai più un errore come quello consumato a Cerano con la costruzione di un centrale elettrica a carbone. Per il futuro è necessario chiedere e ottenere un patto sostenibile, anche partendo dalle idee progettuali degli studenti del Fermi-Monticelli e del Carnaro-Marconi-FlaccoBelluzzi: hanno mostrato come nell’area occupata da Enel si possa realizzare un significativo impianto solare termodinamico ad alto rendimento, fino al 70 per cento  grazie anche alle nuove tecnologie di accumulo e un impianto che produca energia elettrica ed idrogeno da moto ondoso grazie a moduli da collocare in mare anche a protezione della falesia".

Il Centro di ricerca Enel a Cerano

Il passato e il futuro

Tra passato e futuro non può esserci continuità. Tutt'altro. Legambiente è tornata a chiedere una "rottura" definitiva. E lo ha fatto lo scorso 14 dicembre, in occasione del convegno sul tema  “Cerano: Da una storia sbagliata ad un futuro da costruire”. Perché la centrale intitolata a Federico II fu un errore. Un errore al quale bisogna rimediare. In questa direzione il Comune di Brindisi ha chiesto la  revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Lo ha ribadito il sindaco Riccardo Rossi, il quale ha garantito  l’impegno dell’Amministrazione comunale per giungere a concretizzare la strategia energetica nazionale Sen.

 Doretto Marinazzo, Ennio Cillo, Claudio Pagliara ed Antonio De Giorgi, hanno guardato indietro nel tempo. Hanno ribadito quanto sbagliata fosse la scelta di localizzare a Cerano una centrale di grande taglia, alimentata a carbone ed altamente inquinante, ma hanno ricordato anche la mobilizzazione in tutto il Salento, condivisa dagli Arcivescovi di Brindisi e Lecce, il lavoro di commissioni scientifiche ed il congresso internazionale sull’impatto ambientale delle centrali a carbone del 1984, i diecimila partecipanti alla manifestazione a Cerano del maggio 1986 ed i 400mila salentini che dissero no al carbone nel referendum dell’anno successivo.

L'insegnamento

"Tutti i relatori hanno chiesto di trarre insegnamento da questa storia, dalle violazioni continue della convenzione sul polo energetico, dai dati sulle emissioni in atmosfera e da quelli epidemiologici per costruire un piano di rigenerazione dell’intero territorio", sottolinea il presidente di Legambiente Brindisi, Doretto Marinazzo. "Questo piano è stato avviato a partire dal convegno e deve portare all’inserimento dell’area di Cerano (in cui Enel è titolare di 270 ettari) nel programma dell’Enel “Future-e”, che attiene 20 impianti dismessi o in dismissione".

Il belvedere di Cerano 1-2

Le fonti rinnovabili 

Nel corso del convegno sono state anticipate proposte per la  realizzazione di un centro ricerche sulle fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico, sull’impegno da chiedere ad Enel per programmi di smart-cities, mobilità elettrica e digitalizzazione, la tutuela e la valorizzazione dei parchi di Saline di Punta della Contessa e Cerano-Tramazzone in un programma complessivo di bonifica e rigenerazione dell’area.

Gli studenti

Doretto Marinazzo"Particolarmente interessante sono state le idee progettuali presentate da studenti del Liceo scientifico Fermi-Monticelli e del Carnaro-Marconi-FlaccoBelluzzi, che hanno mostrato come nell’area occupata da Enel si possa realizzare un  impianto solare termodinamico ad alto rendimento e un impianto che produca energia elettrica ed idrogeno", prosegue Marinazzo (nella foto al lato).  "Gli elaborati verranno presentati in una iniziativa nazionale nel mese di aprile e saranno sottoposti all’attenzione dei Ministri competenti, delle istituzioni regionali e locali, della cittadinanza e della stessa Enel, con l’obbiettivo di rendere possibile un patto sostenibile per Brindisi a partire dal piano di dismissione della centrale termoelettrica Brindisi sud, rispetto alla quale si chiederà formalmente l’inserimento nel programma dell’Enel".

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