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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

“Centrale Enel, stop alla produzione a carbone prima del 2025”

Il sindaco Rossi intervistato dalla troupe di PresaDiretta in onda su Rai 3: “Chiesto incontro con il ministro Di Maio”

BRINDISI - Stop al carbone. Anche prima del 2025, termine ultimo stabilito nella strategia energetica nazionale. Il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi intende stringere i tempi guardando alla centrale Enel di Cerano e per questo chiederà un impegno ai vertici della società proprietaria del sito Federico II e un incontro con il vice premier Luigi Di Maio, in qualità di ministro per lo Sviluppo Economico.

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L’intervista per PresaDiretta

L’impegno sul fronte della dismissione della produzione a carbone, con un certo anticipo, rispetto a quanto inserito nei piani di sviluppo nazionali, è stato consegnato da Rossi alla troupe di PresaDiretta, il programma televisivo di approfondimento giornalistico, in onda su Rai 3. Una dichiarazione pubblica, quindi, destinata ad avere eco nazionale non appena l’intervista sarà messa in onda. Questione di settimane, visto che quella dichiarazione dovrebbe essere inserita nella puntata che dovrebbe andare in onda al più tardi entro la fine del prossimo mese di gennaio.

Il primo cittadino ha incontrato la giornalista Raffaella Pusceddu, inviata di PresaDiretta, questa mattina a Palazzo di città. Ha risposto al fuoco di fila delle domande sul futuro della centrale Enel, già argomento di dichiarazioni pubbliche e impegno assunto in occasione del suo primo discorso consegnato alla città durante la festa in onore dei santi patroni.

L’impegno in occasione della festa patronale

Il primo settembre Rossi parlò di cambiamenti. Quelli a livello mondiali, innanzitutto. “Il mondo cambia, dopo il grido di dolore del no al carbone, è tempo di voltare pagina”: disse e anticipò la volontà di chiedere alla società elettrica impegni certi sulla dismissione del carbone usato come combustibile, in vista del 2025 e investimenti per garantire i livelli occupazionali. A distanza di poco meno di due mesi, la conferma con un impegno ancora più stringete rivolto ad Enel: “Niente più carbone prima del 2025”.

L’incontro con il vice premier Di Maio

Luigi Di Maio-3La società, quindi, è chiamata a dare risposte certe sul futuro del sito e prima ancora su quello dei lavoratori a stretto giro. “Ho detto che è nostra intenzione conseguire come obiettivo il termine della fase del carbone, possibilmente anche prima del 2025, come stabilito nella Sen, la  Strategia Energetica Nazionale”, precisa Rossi sulla sua pagina Facebook. “Su questo ho dichiarato che nei prossimi giorni chiederemo un incontro con il Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sull'attuazione e conferma degli obiettivi della Sen”.
Chiarissima è la volontà di proseguire lungo la strada del no al carbone, battuta da Rossi già prima di diventare sindaco. Come attivista storico del movimento Brindisi Bene Comune ha partecipato alla battaglia in difesa della salute e dell’ambiente.

No al carbone

 “Dieci anni fa proprio qui in occasione della festa patronale, sulla sommità delle scalinate, fu srotolato uno striscione che diceva No Al Carbone”, tenne a ricordare nel discorso che per la prima volta ha letto davanti alle stature che raffigurano i santi protettori della città. “Era il grido di dolore di una comunità ferita che chiedeva rispetto, sono passati dieci anni e oggi i tempi sono maturi. L’ avvento delle rinnovabili, le mutate condizioni del mercato termoelettrico hanno ridotto di oltre il sessanta per cento le attività della centrale. L’arrivo della strategia energetica Nazionale che impone al 2025 la chiusura del carbone in Italia, impone un cambio di passo”, ha detto parlando ai brindisini. Quel cambio, per Rossi deve essere realizzato a breve. Entro i prossimi sette anni.

Il futuro possibile

Un possibile esempio da seguire arriva dalla centrale di Porto Tolle, considerata come la gemella di quella intitolata a Federico II. Perché diventerà un polo turistico. "L’operazione Porto Tolle fa parte del programma Futur-e, lanciato da Enel per riqualificare i siti di 23 centrali che hanno concluso il loro ruolo nel sistema energetico o stanno per farlo”, si legge sul sito internet della società. Ma di Brindisi qui non c’è traccia. “Attraverso soluzioni sostenibili e innovative, le dismissioni degli impianti diventano nuove opportunità per i territori che le ospitano”. L’orizzonte per Cerano è quello.

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