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Economia

Chiusura Punti di primo intervento: "Futuro incerto per i dipendenti"

Macchia, Cgil; "E’ necessario avviare un immediato confronto con i sindacati affinché possa rimodularsi l’offerta sanitaria Pugliese"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi, sulla riconversione dei punti di primo intervento pugliesi (inclusi quelli di Ceglie Messapica, San Pietro Vernotico, Mesagne e Cisternino) deliberata lo scorso 10 aprile dalla giunta regionale pugliese

Se sino ad oggi il primo di maggio ha rappresentato una giornata di solidarietà e di festa, soprattutto per i giovani, quest’anno sarà caratterizzato dalla decisione della Regione Puglia di procedere dal prossimo primo maggio alla riconversione dei Punti di primo intervento. Una decisione in tal senso è contraddittoria poiché in origine i Ppi erano stati attivati per non sguarnire i territori già interessati dalla chiusura dei rispettivi ospedali.

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Inoltre le Asl non hanno attualizzato i bacini di utenza e non hanno adeguato le reti ospedaliere alle necessità del singolo territorio. E, quasi a completamento di un progetto che non deve passare, non sono stati attivati i Pta, i Cpt e le Case della Salute. La risposta a tutto questo non può essere la riconversione dei Punti di primo intervento in Presidi Medicalizzati dotati di ambulanza o auto medica, soprattutto in quelle aree territoriali che nel periodo estivo diventano meta di migliaia di turisti, serve una sanità a 360 gradi.

In questi ultimi mesi il territorio di Brindisi è stato teatro di una serie di disfunzioni sotto vari profili, il Pronto Soccorso del Po A. Perrino non riesce a soddisfare l’intero bacino d’utenza con le logiche ricadute negative sull’utenza, i dipendenti dei vari Ppi perdono la loro stabilità logistica e non sanno quale sarà il loro futuro prossimo, perché senza una programmazione e senza la voglia di investire sui cittadini e sul loro diritto alla salute, ogni decisone assunta è una possibilità negata al territorio, soprattutto sotto il profilo della tutela al diritto alla salute.

E’ necessario avviare un immediato confronto con i sindacati affinché possa rimodularsi l’offerta sanitaria Pugliese e quindi, nella Asl Br, a favore del suo territorio e non solo a tutela della casse regionali. Per questo motivo, la Fp Cgil di Brindisi preannuncia una serie di iniziative pubbliche per rivendicare il diritto alla salute degli abitanti il territorio e per chiedere a viva voce il rispetto di tutti quei lavoratori ricadenti nelle procedure di chiusura senza che a monte vi sia una riorganizzazione sensata, voluta e finanziata.

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