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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Cittadella, accuse Cobas alle società

BRINDISI – Rinviato il problema dei licenziamenti, e in attesa di transitare ad una nuova società, i lavoratori della Servizi Integrati che svolgono le attività di pulizie nel complesso della Cittadella della Ricerca si ritrovano ora con il problema del pagamento degli stipendi arretrati, e scoprono anche di essere finiti indirettamente nel calderone della liquidazione della stessa Cittadella della Ricerca Scpa. Ne dà notizia il Cobas Lavoro privato, con un comunicato di questa mattina, in cui si sottolinea anche l’esito negativo dell’incontro avuto tra lo stesso sindacato in rappresentanza dei lavoratori e il liquidatore (ed ex presidente di Cittadella) Antonio Andreucci.

BRINDISI – Rinviato il problema dei licenziamenti, e in attesa di transitare ad una nuova società, i lavoratori della Servizi Integrati che svolgono le attività di pulizie nel complesso della Cittadella della Ricerca si ritrovano ora con il problema del pagamento degli stipendi arretrati, e scoprono anche di essere finiti indirettamente nel calderone della liquidazione della stessa Cittadella della Ricerca Scpa. Ne dà notizia il Cobas Lavoro privato, con un comunicato di questa mattina, in cui si sottolinea anche l’esito negativo dell’incontro avuto tra lo stesso sindacato in rappresentanza dei lavoratori e il liquidatore (ed ex presidente di Cittadella) Antonio Andreucci.

“Il Sindacato Cobas del lavoro Privato denuncia l’arrivo di una altra tegola sulla testa degli stessi lavoratori della Servizi Integrati che operano all’interno della Cittadella della Ricerca nel settore delle pulizie. Questi lavoratori  dopo aver respinto nei giorni scorsi i licenziamenti oggi  vengono a sapere che non riceveranno i soldi degli stipendi . La Servizi Integrati ha infatti inviato nei giorni scorsi una lettera al curatore fallimentare della Cittadella della Ricerca, dottor Antonio Andreucci , in cui chiede – fa sapere il Cobas - il pagamento degli arretrati  che ammontano a 650.000 euro  per poter far fronte ai pagamenti degli stipendi dei lavoratori”. La nota del Cobas prosegue, attribuendo ad Andreucci la seguente spiegazione delle criticità in atto: “Nella mattinata di ieri, mercoledì  11 marzo 2012, una nostra delegazione si è recata dal curatore fallimentare,dottor Antonio Andreucci , per chiedere informazioni su questa lettera prima di intraprendere le necessarie iniziative di protesta.

Alla nostra domanda di quali sono i motivi di questa situazione la risposta è stata lapidaria: ‘Non abbiamo una lira in cassa. Ed una causa fondamentale del  fallimento della società che ha gestito  il condominio della Cittadella è stato che numerose aziende non pagavano  da anni i soldi che ci dovevano. E’ il solito cane che si morde la coda , loro non ci hanno pagato  e noi non possiamo pagare le aziende che dipendevano da noi. Per questo l’idea  di far fallire la società che amministra il condominio della Cittadella ci libera in qualche modo da quelle aziende che non hanno pagato. In modo tale che queste aziende devono adesso affrontare direttamente le spese dei servizi e non più a carico nostro’. Il dottor Antonio Andreucci ci ha informato inoltre che in queste ore saranno avviate ingiunzioni di pagamento ai numerosi creditori che non hanno pagato le spese di condominio, in modo tale da poter sanare la situazione. La domanda che ci poniamo è come è possibile che tutto questo sia potuto avvenire?”.

“La risposta forse è molto più semplice di quello che possiamo pensare. Le aziende forse hanno pensato che la Provincia di Brindisi pur di mantenere la loro presenza nella Cittadella avrebbe sopportato in silenzio questi mancati pagamenti. Vogliamo sottolineare che la maggior parte delle aziende presenti nella Cittadella hanno goduto di ingenti finanziamenti statali”, dice il Cobas, che poi si avventura in considerazioni piuttosto pesanti sulle aziende ritenute morose, sollevando anche sospetti sulla realizzazione dei progetti che hanno ricevuto finanziamenti pubblici, e sposando integralmente la tesi che il dissesto (reale o presunto) sia responsabilità dei soggetti insediati in Cittadella. Queste infatti le conclusioni del ragionamento del Cobas Lavoro privato, che dal mancato pagamento della Servizi integrati da parte di Cittadella Scpa (sarebbe interessante sapere da quando non avvengono i pagamenti, e se prima invece erano regolari), giunge alle accuse nei confronti di centri di ricerca e società insediate.

“A questo punto è necessaria una riflessione: i progetti per cui hanno ricevuto i finanziamenti sono stati realizzati realmente? L’occupazione lavorativa che era alla base del progetto da realizzare è stata fatta? Più di qualcuno comincia a raccontare di attrezzature costate  milioni di euro abbandonate e piene di polvere. Il Sindacato Cobas  vuole una Cittadella della Ricerca dove i soldi pubblici  che ricevono le aziende facciano  una buona fine , garantendo sviluppo reale e occupazione vera. Altrimenti il tutto è roba intervento  per la Guardia di Finanza. Il Sindacato Cobas di fronte a questa drammatica situazione  dichiara lo stato di agitazione per il mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori  della Servizi Integrati e lancia ancora un allarme sulle sorti future della Cittadella della Ricerca”.

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