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Collegamento diretto aereo-terminal crociere. Ma sui traghetti è guerra pure in tribunale

BRINDISI – Dovrebbe essere l’ultima estate a Brindisi del presidente dell’Autorità Portuale, Giuseppe Giurgola, con mandato in scadenza nel 2011, sul quale si sta concentrando il pressing della politica ma anche quello di una parte degli agenti marittimi, scontenti del suo operato. Sin qui Giurgola ha trovato tre percorsi condivisi con il Comune (tralasciando quello subito abbandonato del porto industriale a Cerano): la liberazione da servitù della Marina Militare di alcune aree portuali, la liberazione di alcune aree dismesse a favore dei progetti del waterfront, e adesso quello del terminal crociere alla Diga di Punta Riso, alle spalle del Castello Alfonsino, da collegare direttamente all’aeroporto con una apposita bretella, e realizzando un’operazione che non ha eguali altrove.

BRINDISI – Dovrebbe essere l’ultima estate a Brindisi del presidente dell’Autorità Portuale, Giuseppe Giurgola, con mandato in scadenza nel 2011, sul quale si sta concentrando il pressing della politica ma anche quello di una parte degli agenti marittimi, scontenti del suo operato. Sin qui Giurgola ha trovato tre percorsi condivisi con il Comune (tralasciando quello subito abbandonato del porto industriale a Cerano): la liberazione da servitù della Marina Militare di alcune aree portuali, la liberazione di alcune aree dismesse a favore dei progetti del waterfront, e adesso quello del terminal crociere alla Diga di Punta Riso, alle spalle del Castello Alfonsino, da collegare direttamente all’aeroporto con una apposita bretella, e realizzando un’operazione che non ha eguali altrove.

E’ finalizzato a quest’ultimo obiettivo l’incontro di mercoledì 14 luglio fissato a Palazzo Nervegna dal sindaco Domenico Mennitti, con inviti allo stesso Giurgola, al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, a quello della Camera di Commercio, Alfredo Malcarne, e all’amministratore delegato di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola. Aeroporti di Puglia dovrà essere il partner fondamentale dell’operazione, avendola a suo tempo preventivata. La nuova strada dovrà collegare in maniera diretta e senza giri larghi l’aerostazione a Punta Riso, per fare di Brindisi non solo un porto di transito per le crociere nel Mediterraneo, ma un terminal vero e proprio raggiungibile con l’aereo. Se ne avvarrà anche il porticciolo turistico.

Degli accordi da raggiungere con la Marina e della liberazione di alcune aree nel Seno di Levante da destinare al waterfront e al collegamento diretto di un’area fieristica a S.Apollinare con la città si è occupato sommariamente il Comitato portuale venerdì 9 luglio (vedi BrindisiReport di sabato 10 luglio), ma anche lì Authority e Comune lavoreranno in tandem. Resta scoperto il nervo dei rapporti tra Giurgola ed alcuni agenti marittimi, che il presidente dell’Autorità Portuale ha voluto dividere in due categorie: quelli che si occupano del traffico commerciale (gasiere, carboniere e simili) con i quali non vi è alcun attrito, e quelli che invece si occupano del traffico passeggeri, con i quali invece la guerra c’è, anche con risvolti aspri e poco noti ai cittadini.

La storia degli oneri per le compagnie elleniche dei traghetti – e i loro agenti a Brindisi – che gli armatori considerano esose e in parte non esigibili perché non corrispondono a servizi ai passeggeri realmente erogati dall’Authority brindisina, è finita in tribunale. Giurgola, attraverso il legale dell’ente, aveva anche chiesto in via cautelare il sequestro di una delle navi, ma il giudice ha rigettato tale istanza. In Comitato portuale, venerdì, il presidente – in sede di relazione sugli assestamenti di bilancio proposti – ha tirato fuori l’argomento lamentando l’entità dei mancati introiti e criticando gli agenti dei traghetti. Ma si è trovato di fronte alla reazione ferma del nuovo rappresentante degli agenti marittimi nell’organismo, Teo Titi (attualmente anche assessore comunale al Turismo).

Uno scambio di battute che ovviamente non ha toccato la sfera – privata – della contesa giudiziaria tra armatori e Authority, ma ha riproposto il nodo del servizio essenziale che a Brindisi ancora non è stato offerto ai passeggeri e alle compagnie: una stazione marittima degna di questo nome, e nell’immediato la possibilità di effettuare il check-in, e quindi munirsi di biglietto, prima di entrare nell’area sterile dove si svolgono le operazioni di imbarco. Quindi, un problema di assoluta priorità.

Secondo Giurgola bisognerà aspettare il 2013 per vedere pronta la nuova stazione marittima (quella delle tre vele stilizzate, vedi BrindisiReport) di cui è stata decisa l’ubicazione a Punta delle Terrare, cioè dove attraccano oggi i traghetti, mentre tra qualche anno il traffico si sposterà ai nuovi cinque accosti a S.Apollinare. Al di là delle giuste contestazioni sull’ubicazione della struttura, c’è però il problema di come fare per tirare avanti altri due anni. Sin qui, abbandonati i fatiscenti chioschi in uso sino a qualche anno addietro per il check-in all’ingresso del varco doganale di Costa Morena, tutti gli operatori si sono rifugiato nel terminal privato costruito all’esterno del varco doganale dalla società “Il Mondo”, dove ci sono bar, ristorante, aria condizionata e servizi igienici.

Giurgola non ha mai voluto saperne di rilevare quella struttura, e neppure il suo predecessore Luigi Giannini. Ma ecco che venerdì in Comitato portuale si verifica una clamorosa inversione di marcia. Nelle pieghe degli assestamenti di bilancio c’è una previsione di oneri per l’affitto, sino a quando sarà necessario, del terminal privato attualmente però occupato da varie agenzie raccomandatarie e di viaggio. Si tratta, pare, di 70mila euro annui. In attesa della nuova stazione marittima? Chi lo sa. Dopo la discussione in comitato, il punto è stato rinviato.

Rimane dunque una criticità di fondo la mancanza della stazione marittima, operazione che avrebbe dovuto occupare il primo posto nella scala delle priorità dell’Authority anche in passato, e così non è mai stato. Ma adesso che si è giunti ai ferri corti è molto probabile che di questo problema gli agenti facciano un punto di rivendicazione tale da condizionare seriemente ogni eventuale proposito di ricandidatura di Giuseppe Giurgola, considerando l’assenza di un punto pubblico di check-in e di assistenza all’imbarco un fattore di dissuasione per l’arrivo a Brindisi di altri armatori.

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