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Economia

Utenze domestiche: energie rinnovabili in comodato, paga la Regione

Approvata la legge sul Reddito energetico regionale, priorità ai nuclei familiari meno abbienti. Come funzionerà. Per il primo anno stanziati 5,6 milioni

Unanimità del Consiglio regionale alla proposta di legge (primo firmatario Antonio Trevisi M5S) che istituisce il Reddito energetico regionale da realizzare attraverso la previsione di interventi per l’acquisto e la messa a disposizione, da parte della Regione, di impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni dando la possibilità ai beneficiari di utilizzare gli impianti in comodato d’uso. L’iniziativa, sperimentata per la prima volta con successo dal Comune di Porto Torres, in Provincia di Sassari, mette insieme una misura di contrasto alle povertà e lo sviluppo delle energie rinnovabili.

La proposta di legge si propone di estendere a livello regionale l’iniziativa sperimentata nel Comune di Porto Torres: in sostanza sarà la Regione, al fine di favorire la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare presso ed a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali, ad acquistare e a mettere a disposizione a titolo di comodato impianti fotovoltaici in favore, in via prioritaria, di utenti in condizioni di disagio socioeconomico. Grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta, le famiglie potranno abbattere i costi della bolletta elettrica.

La proposta demanda ad un regolamento di attuazione le modalità di regolamentazione e di accesso al Reddito energetico. In particolare, i criteri di selezione dei beneficiari devono favorire in via prioritaria, per quanto riguarda le utenze domestiche, i nuclei familiari in stato di indigenza, quelli più numerosi e le giovani coppie. Invece, per le utenze condominiali saranno previsti specifici punteggi sulla base, ad esempio, del numero di unità abitative ad uso residenziale presenti nel condominio.

L’energia prodotta potrà essere autoconsumata dai cittadini per le proprie necessità, mentre quella non utilizzata verrà immessa in rete mediante il contratto di scambio sul posto, stipulato tra i singoli cittadini e il GSE (Gestore dei servizi energetici). Alla Regione verrà attribuito il diritto di percepire dal GSE il contributo in conto scambio, che andrà a rimpinguare il fondo per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici.

 In merito all’acquisto e all’installazione degli impianti fotovoltaici, oltre che per i servizi di manutenzione straordinaria, telecontrollo e raccolta dei dati di produzione e consumo, si procederà tramite bandi pubblici e con oneri a carico della Regione. Nessun onere, invece, potrà derivare a carico degli utenti beneficiari del Reddito energetico, ad eccezione degli interventi di manutenzione ordinaria, dell’eventuale facoltà di riscatto e degli obblighi risarcitori correlati ai casi di decadenza dal beneficio.

Il commento del primo firmatario della legge, Trevisi (M5S)

Per l’esercizio finanziario 2019 è prevista una dotazione di 5.600.000,00. “Siamo orgogliosi - dichiara Trevisi - che la Puglia sia la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge per l’istituzione del Reddito energetico e ringrazio i colleghi per l’approvazione all’unanimità. Come già detto dal ministro Di Maio durante l’inaugurazione del progetto a Porto Torres, il primo comune italiano in cui è stata sperimentata questa misura, auspichiamo che presto questa iniziativa sia replicata anche nelle regioni italiane e a livello europeo”.

“Molte Regioni, infatti si sono interessate alla proposta che, oltre a promuovere la cultura delle energie rinnovabili, può contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici grazie a un maggiore rispetto dell’ambiente. Grazie a questa legge coniugheremo l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili con l’inclusione sociale, favorendo principalmente i soggetti meno abbienti; verranno inoltre premiati gli utenti che provvederanno a eseguire interventi per la rimozione dell'amianto dai tetti. Ora speriamo che la Giunta in tempi brevi predisponga il regolamento di attuazione per dare concreto avvio alla misura”.

“La misura del reddito energetico prevede la concessione di contributi da parte della Regione per ciascun intervento di acquisto e installazione di impianti fotovoltaici o microeolici a servizio delle utenze domestiche. Parte del contributo potrà anche essere utilizzato per l'installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. È, inoltre, prevista la possibilità per i condomini di accedere a contributi per l'installazione di impianti fotovoltaici o microeolici e di sistemi di accumulo a servizio delle utenze condominiali”, spiega Trevisi.

“L’utente beneficiario sottoscriverà una convenzione con il Gestore Servizi Energetici (Gse) per l’attivazione del servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta e s’impegnerà a cedere alla Regione i crediti così maturati nei confronti del Gse. In questo modo, la Regione potrà ottenere ulteriori risorse per finanziare l’installazione di nuovi impianti, ampliando la platea dei beneficiari”.

“Con lo stanziamento di cinque milioni e seicentomila euro previsto dalla legge, non solo daremo un sostegno alle famiglie in difficoltà - dichiara Trevisi - ma contribuiremo anche ad abbattere le emissioni atmosferiche attraverso il progressivo incremento della produzione d’energia elettrica da fonti rinnovabili. Con il reddito energetico vogliamo rendere i cittadini produttori di energia, promuovendo un modello di generazione distribuita e favorendo l’autoconsumo”.

“La Puglia è la regione che brucia più carbone in Italia, basti pensare che oltre il 40% del consumo nazionale viene bruciato in una fascia di 70 chilometri tra Brindisi e Taranto (la centrale Enel di Cerano e l’acciaieria Arcelor Mittal, ndr). Le fonti rinnovabili e la generazione distribuita - conclude Trevisi - sono l’unica vera prospettiva di liberazione dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili, a favore di un sistema caratterizzato da autonomia e partecipazione, volto a realizzare il modello dell’economia solidale nel settore energetico”.

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