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Contenzioso Authority-cantieri navali: posti di lavoro a rischio

La revoca della concessione demaniale Cbs e Damarin al centro di un incontro che si è svolto giovedì in Regione

BRINDISI – La vertenza occupazionale scaturita dal contenzioso sulla concessione demaniale di cui sono titolari le ditte Cbs (Cantieri Balsamo Shipping) Srl e Damarin Srl è stata al centro di un incontro che ieri (giovedì 15 novembre) si è svolto presso la sede della presidenza della Regione Puglia. Oltre ai rappresentanti delle due aziende, hanno partecipato all’incontro il presidente del Comitato comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico-produttivo (Sepac), Leo Caroli, la dirigente e il funzionaria dell’Area di crisi industriale della Regione, un rappresentante dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale e la Fiom Cgil di Brindisi, Angelo Leo e Fabrizio Schiavone. 

L’incontro non è stato risolutivo, ma ha lasciato comunque intravedere degli spiragli di una positiva risoluzione della questione. Il contenzioso fra l’Autority e le imprese rischiava di sfociare nella revoca della concessione demaniale, con conseguente perdita di posti di lavoro. Nel corso dell’incontro, le ditte hanno confermato di aver rispettato gli impegni assunti in un accordo sottoscritto lo scorso 23 aprile e hanno rimarcato la necessità di chiudere la vicenda giudiziaria, consolidando formalmente l’occupazione di lavoro, affinché possano concretizzarsi nuove commesse. 

In particolare è stato prospettato un “forte rilancio delle attività”, si legge nel verbale sottoscritto dalle parti al termine del confronto, legato alle relazioni avviate con il Consorzio Modus Navale, “costituito da imprese significative del mondo cantieristico e armatoriale”, e con la NewCo Cantieri Navali Adriatico (Cna). I rappresentanti di Cbs a tal proposito hanno assicurato che la Cna, in virtù di un vincolo contrattuale, garantirà numerose commesse dietro corrispettivo destinato in parte ad investimenti per il potenziamento strutturale del cantiere. 

Il sindacato ha affermato di guardare con attenzione agli sforzi delle aziende volti a dare nuovo impulso alle attività produttive. Allo stesso tempo però la Fiom ha evidenziato che qualsiasi soluzione della vertenza “non può prescindere dal mantenimento dei livelli occupazionali, rispetto ai quali occorre un elemento di chiarezza sull’effettiva consistenza della platea dei lavoratori interessati, e dal pieno soddisfacimento delle condizioni acquisite e dei diritti già maturati dai dipendenti”. 

L’Autorità di Sistema portuale, nel pendere atto dell’avvenuto pagamento de canone di concessione per il 2018 da parte della Cbs e dell’avvenuta demolizione in ottemperanza al provvedimento del Comune di Brindisi dei manufatti abusivi da parte di Damarin, in conformità degli impegni assunte nella riunione del 23 aprile, ha fatto presente di doversi attenere alle procedure di rilascio e gestione dei rapporti di concessione è tenuta ad attenersi alle norme dettate in materia dall’ordinamento portuale e dal Codice della Navigazione”. 

L’ente portuale ha posto inoltre una serie di paletti, perché si arrivi a una positiva risoluzione della vertenza: la necessità di definire esattamente il numero dei lavoratori interessati e la natura del rapporto di lavoro in essere”; la presentazione “di idonei piani industriali”; la insussistenza di situazioni di inadempimento concernenti il pagamento dei canoni; la ricostituzione delle necessarie cauzioni nelle forme consentite; la verifica della permanenza delle procedure di concordato preventivo che risultavano pendenti”. Su quest’ultimo fronte, l’avvocato della Cbs ha comunicato che non sono più pendenti procedure di concordato, mentre la Damarin si è impegnata a fornire la relativa attestazione di cancelleria. 

La Sepac infine ha chiarito che per chiudere positivamente la vicenda, occorrerà rispettare i seguenti punti: -definire l’organico dei lavoratori interessati per poter individuare i livelli occupazionali da preservare; chiarire con precisione le pendenze economiche ancora esistenti tra le parti contrattuali; acquisire dalle aziende i piani industriali che devono contenere precisi riferimenti alle commesse attese e al ruolo della Cna nonché del Consorzio Modus Navale. Il tavolo è stato aggiornato a un mese “per la verifica del compimento delle sopradette incombenze, con l’auspicio- si legge nel verbale che al prossimo incontro prendano parte anche i rappresentati del Consorzio Modus Navale”.

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