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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Aeroporto del Salento, più 14 per cento a giugno. Acierno: "La crescita continuerà"

L'Aeroporto del Salento continua sulla strada della netta ripresa dopo i riflessi della crisi globale del trasporto aereo nel 2013 (che erano stati comunque ben contenuti), e a giugno 2014 segna un ottimo 14 per cento di aumento del volume di traffico complessivo

BRINDISI - L'Aeroporto del Salento continua sulla strada della netta ripresa dopo i riflessi della crisi globale del trasporto aereo nel 2013 (che erano stati comunque ben contenuti), e a giugno 2014 segna un ottimo 14 per cento di aumento del volume di traffico complessivo. Quanto influisce sulla crescita dello scalo brindisino il settore dei voli low cost e cosa c'è nel suo futuro: ancora low cost o anche la "nuova" Alitalia se andrà in porto l'accordo con il nuovo partner mediorientale? BrindisiReport.it ne ha parlato con l'amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno.

Continua l'inversione di tendenza nei principali aeroporti pugliesi dopo le flessioni nel traffico aereo indotte dalla crisi degli ultimi anni. Sono stati solo i voli low cost a guidare questa ripresa?

I dati del traffico confermano anche nel mese di giugno una  crescita significativa. Sul fronte nazionale il rafforzamento delle tratte con i due hub italiani di Roma e Milano ci ha permesso di recuperare rispetto alla soppressione di rotte fatta nel 2012 da Alitalia. Sul fronte internazionale, grazie ai collegamenti low cost, registriamo la crescita più sostenuta. Quello che registriamo nell’aeroporto del Salento è davvero rilevante. Al mio arrivo nel 2013 gli aeroporti pugliesi registravano un – 10%,  oggi a Giugno a Brindisi registriamo un +14%. Non c’è mai stato nella storia dell’aeroporto un volume di traffico pari a quello che registriamo oggi e continueremo a crescere.

Uno studio commissionato dalla Regione ad una università pugliesi dimostra che il turismo legato ai voli low cost spalma sul fatturato del settore in Puglia entrate tutt'altro che trascurabili. Perchè da qualche settore della politica e del sindacato si continua ancora a criticare l'investimento del socio di riferimento di Aeroporti di Puglia nelle convenzioni con alcune compagnie private del trasporto aereo?

Giuseppe AciernoIl mio compito è gestire la società chiudendo in positivo i bilanci, salvaguardando l’occupazione, aumentando il traffico e garantendo standard di qualità dei servizi aeroportuali. I risultati di oggi, ma direi anche di ieri, non sarebbero possibili senza le low cost. Ciò vale ancor più per Brindisi, aeroporto che concentra in alcuni mesi dell’anno la parte più rilevante dei volumi di traffico. Ma anche la ricchezza generata dal settore non sarebbe possibile senza gli oltre 3 milioni di passeggeri che in Puglia arrivano attraverso le low cost. Non ho mai compreso il senso ultimo delle critiche avanzate da alcuni. L’entità del contributo è modestissimo rispetto al ritorno economico per la Puglia, l’impatto occupazionale diretto ed indiretto è notevole, senza dimenticare cosa significa anche per i pugliesi poter viaggiare a condizioni economiche vantaggiose e raggiungere tanti luoghi altrimenti irraggiungibili. E poi mi si dica in quale altra parte d’Italia o d’Europa si vuole fare a meno delle low cost.

Dalla permanenza negli scali di Bari e Brindisi di alcune compagnie come Ryanair dipendono anche i livelli occupazionali nel settore dei servizi aeroportuali. E' possibile prevedere quali sono gli orientamenti commerciali di questi vettori in prossimità della scadenza di alcune importanti convenzioni?

Si è vero:  la sola Ryanair garantisce una robusta percentuale dell’occupazione negli scali pugliesi. Questa compagnia, come tutte, vuole continuare a vendere i suoi servizi e crescere (Ryanair è oramai la prima compagnia europea per traffico) e noi riteniamo che sia determinante questo rapporto per continuare a rafforzare la percentuale di ricchezza prodotta in Puglia dal turismo e per permettere ai pugliesi maggiori possibilità di viaggio. Gli accordi ed i contratti ovviamente non si fondano sulle sole buone intenzioni delle parti.

Che ruolo potrà avere Alitalia nel trasporto regionale, se sarà siglato l'accordo con il nuovo potenziale partner mediorientale?

Vedremo come procede l’accordo, ma fin d’ora si può dire che il trasporto aereo, e credo anche il sistema aeroportuale italiano, saranno significativamente toccati e modificati se l’accordo andrà in porto. Mi pare comunque che la strategia di Alitalia non sia orientata ad un accordo che punti principalmente  allo sviluppo del traffico regionale. Su questo segmento la concorrenza con le low cost è feroce. Credo che il core della nuova compagnia saranno i collegamenti a lungo raggio, segmento non aggredito dalle low cost e sul quale negli anni Alitalia ha esercitato numerose soppressioni.

A che punto sono i nuovi investimenti di Aeroporti di Puglia per l'Aeroporto del Salento, a partire dai nuovi piazzali, e quando dovrebbero essere consegnate le nuove infrastrutture?

Gli investimenti sono tutti partiti e contiamo di chiuderli nel 2015, poi si sa che fare un’opera infrastrutturale in Italia, ed in particolare di questi tempi, non è molto semplice, ma noi siamo concentrati quotidianamente nel monitorare e controllare l’andamento dei lavori.

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