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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Oria

Costruito da Federico II, restaurato da un brindisino: nuova vita per il castello di Oria

ORIA – Riapre il castello. Il giorno fatidico è stato fissato in lunedì 8. In questa occasione ci sarà una conferenza stampa, nella sala conferenze, alla quale prenderanno parte Alfredo Mantovano, sottosegretario del Ministero dell’Interno, Massimo Ferrarese, presidente della Provincia, Cosimo Ferretti, sindaco di Oria e Giuseppe Romanin, rappresentante della società proprietaria del maniero medievale. Verrà illustrata l’opera notevole di restauro effettuata dalla nuova proprietà che rilevò la struttura in condizioni non proprio buone.

ORIA – Riapre il castello. Il giorno fatidico è stato fissato in lunedì 8. In questa occasione ci sarà una conferenza stampa, nella sala conferenze, alla quale prenderanno parte Alfredo Mantovano, sottosegretario del Ministero dell’Interno, Massimo Ferrarese, presidente della Provincia, Cosimo Ferretti, sindaco di Oria e Giuseppe Romanin, rappresentante della società proprietaria del maniero medievale. Verrà illustrata l’opera notevole di restauro effettuata dalla nuova proprietà che rilevò la struttura in condizioni non proprio buone.

Nel corso della conferenza Gennaro Maietta, allergologo, presenterà i contenuti del corso “Le reazioni da ipersensibilità agli alimenti” che si svolgerà nella sala congressi del castello l’11 e il 12 novembre, prima iniziativa ospitata dopo il restauro. Il castello fu acquistato nell'estate del 2007, dopo non poche polemiche, dai Romanin-Caliandro, marito e moglie, proprietari della Borgo Ducale Srl, proprietari anche de “Il trullo, del bar ristorante  “La Corniche”, situato a Brindisi sul lungomare e della fabbrica di porte tagliafuoco e blindate Fael. Il costo del castello fu di sette milioni e 750mila euro. Per il restauro ne sono stati spesi altri cinque.

Chi ha avuto modo di vedere l’opera ultima è rimasto incantato. Sono stati curati tutti i particolari, in ogni minimo dettaglio. La struttura, così rimessa in sesto, è destinata ad ospitare grandi eventi, congressi e così via. Di sicuro per Oria, passate le polemiche del momento dell’acquisto, sarà un fiore all’occhiello, accanto al Palio tra i quattro Rioni (San Basilio, Giudea, Castello e Lama) che si svolge in agosto.

Il castello fu fatto costruire tra il 1227 e 1234 da Federico II, imperatore svevo che in quegli anni si trovava a Brindisi per organizzare una crociata. Nel 1933 il maniero, ridotto a un rudere, fu oggetto di permuta tra il Comune, che era il proprietario, e il conte Gennaro Martini Carissimo. Il nobile lo fece ristrutturare. A fine giugno del 2007 l’erede, contessa Lavinia, decide di cederlo. Occorrono lavori alle torri e a tutto il resto della struttura che lei non ha né la possibilità né la voglia di affrontare. Comune e Provincia vorrebbero esercitare il diritto di prelazione e chiamano in soccorso la Regione. Ma i soldi ce li hanno il brindisino Giuseppe Romanin e la moglie cegliese Isabella Caliandro. E la contessa conclude l’affare.

“Ho rinunciato ad un prezzo più conveniente, dicendo no ad un magnate russo e ad una specie di Disneyland del nord – spiegò all’epoca al collega Marcello Orlandini la contessa Lavinia - perché cercavo due garanzie nell’acquirente: l’ampliamento e la valorizzazione dell’aspetto museale, e l’incremento dei livelli occupazionali. Altro che pizzeria. E a chi nutre timori sull’accessibilità, dico che il castello sarà più visitabile rispetto ad oggi”, E aggiunse: “Mai un vuoto contenitore poco o male utilizzato. Il castello non si compra e basta. Poi va gestito. E i fondi pubblici, ho paura, tarderanno ad arrivare”.

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