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"Approdi Albania, spostamento"

BRINDISI – Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, ha convocato per lunedì prossimo una riunione tecnica con al centro l’ipotesi di spostamento anche dei traghetti per l’Albania a Costa Morena, ciò in seguito ai gravi disagi che si ripetono al terminal del Seno di Levante, denunciati da armatori e agenti marittimi, e al centro di una recente, dura protesta.

BRINDISI – Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, ha convocato per lunedì prossimo una riunione tecnica con al centro l’ipotesi di spostamento anche dei traghetti per l’Albania a Costa Morena, ciò in seguito ai gravi disagi che si ripetono al terminal del Seno di Levante, denunciati da armatori e agenti marittimi, e al centro di una recente, dura protesta.

La notizia è stata comunicata al vice sindaco Mauro D’Attis, e agli assessori al Turismo e alle Attività produttive, Teodoro Titi e Paolo Chiantera, dallo stesso presidente dell’ente portuale nel corso di una riunione stamani, programmata dopo il blocco del traghetto Ionian Spirit a causa di indisponibilità dell’unica rampa rimasta disponibile nel porto interno, seguito da animate proteste di viaggiatori ed armatore.

D’Attis, in rappresentanza del sindaco Domenico Mennitti ancora alle prese con la convalescenza, ha accolto la notizia dichiarando che “abbiamo colto e apprezzato una precisa volontà del presidente dell’Autorità Portuale di risolvere i problemi andando incontro alle esigenze degli operatori economici e della città. E’ un passaggio importante che inaugura una stagione di fattiva collaborazione tra i due enti, nell’interesse di una città che dal porto si aspetta concrete opportunità di sviluppo. Una esigenza che accomuna anche il nuovo massimo responsabile dell’ente portuale”.

Haralambides, dal canto proprio, aveva infatti affermato che il futuro della struttura portuale e della città di Brindisi sono strettamente collegati e quindi è impensabile non convergere su comuni politiche di intervento. Ora si tratta di vedere quali pareri il nuovo presidente dell’Authority raccoglierà lunedì al tavolo tecnico convocato con Capitaneria di Porto, Polmare e operatori portuali, e se i problemi frapposti sin qui al trasferimento dei traghetti per Valona a Costa Morena sono reali, e in tal caso come risolverli.

Un fatto è certo. A Costa Morena, dove già attraccano da anni le navi per la Grecia, negli ultimi tre anni sono state realizzate una nuova area sterile con relative infrastrutture di controllo, e due rampe abbassate adatte alle dimensioni più contenute delle unità delle linee con Valona. Poi il trasferimento non è avvenuto perché da qualche parte pare si sostenga che i traghetti per l’Albania non possono godere di ormeggio sicuro in andana (cioè, in questo caso, di poppa alla banchina). Domanda: allora perché sono stati spesi soldi pubblici per le nuove rampe e l’area sterile, necessaria come interfaccia per i Paesi non Schengen?

E ammesso che si sia trattato del solito costoso ( per l’Authority) errore e della solita costosa (per gli armatori) perdita di tempo, perché non si sono valutate ipotesi alternative invece di fare incancrenire la situazione nelle ormai temute (dai passeggeri) forche caudine via Spalato-Terminal Albania? Qualcuno lunedì dovrà rispondere di tutto ciò, e la soluzione dovrà essere rapida e non rinviata di mesi. Altrimenti non sarà cambiato nulla, al di là degli scambi di convenevoli.

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