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Crisi Studio 100: niente acconto sugli stipendi, interrotte relazioni sindacali

Continua la crisi di Studio 100, l’emittente tarantina che ha anche una redazione a Brindisi, e che è rimasta l’unica televisione privata del capoluogo ionico, e una delle due ancora operative nel Brindisino assieme a Puglia Tv. L’editore di Studio 100, Gaspare Cardamone, denunciano le organizzazioni sindacali e i giornalisti e tecnici dell’emittente, non ha mantenuto gli impegni assunti

Continua la crisi di Studio 100, l’emittente tarantina che ha anche una redazione a Brindisi, e che è rimasta l’unica televisione privata del capoluogo ionico, e una delle due ancora operative nel Brindisino assieme a Puglia Tv. L’editore di Studio 100, Gaspare Cardamone, denunciano le organizzazioni sindacali e i giornalisti e tecnici dell’emittente, non ha mantenuto gli impegni assunti in prefettura lo scorso 9 dicembre, pur avendo inviato al prefetto di Taranto il successivo giorno 18 una nota che confermava l’avvenuto pagamento di un acconto di mille euro per ognuno dei  52 dipendenti delle tre società del gruppo (Jet, Media Edizioni e Radio Taranto), in attesa del saldo delle mensilità pregresse.

“Nell'incontro emersero varie criticità, non risolvibili in quella occasione, e in attesa di un ulteriore incontro, l'editore Gaspare Cardamone si impegnò formalmente a erogare mille euro a ciascun dipendente entro lo scorso 18 dicembre. Ci risulta che lo scorso 18 dicembre sia arrivata ai suoi uffici comunicazione dell'avvenuto pagamento ma a tutt'oggi, mercoledì 23 dicembre, di quel pagamento in realtà non c'è alcuna traccia”, scrivono in una lettera ai prefetti di Taranto e Brindisi l’Assostampa di Puglia, la Flc Cgil e la Fistel Cisl, annunciando l’interruzione delle relazioni industriali.

“Alcuni dipendenti hanno ricevuto un acconto – spiegano il sindacato dei giornalisti pugliesi e i due sindacati di categoria di Cgil e Cisl dei lavoratori della comunicazione -, la stragrande maggioranza non ha visto nemmeno un centesimo”. Non si tratta solo e soltanto “dell'ennesimo mancato rispetto di un impegno assunto dall'editore nei confronti dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali ma anche di una totale, inaudita, mancanza di rispetto nei confronti dei 52 dipendenti che, costretti a vivere con poche centinaia di euro al mese ormai da mesi e mesi, avevano ovviamente programmato il Natale con quei mille euro dei quali non c'è ancora traccia”.

cardamone1-2L'editore Cardamone, “come è sua pessima abitudine”, scrivono i sindacati, “non si è nemmeno degnato di comunicare ai dipendenti e alle organizzazioni sindacali il mancato rispetto dell'impegno assunto. Illustre signor prefetto, riteniamo urgente la riconvocazione di un tavolo in prefettura, magari allargato anche alle istituzioni politiche della città, per porre fine a quella che pare come una agonia dell'ormai unica emittente televisiva di Taranto”, è la richiesta dei dipendenti del gruppo.

Intanto, dopo le vane attese di soluzioni, si passa ai fatti: “Nel frattempo, le comunichiamo che riteniamo interrotte le relazioni industriali con il gruppo Studio 100, ribadendo la nostra totale indisponibilità a rinnovare gli ammortizzatori sociali in scadenza il prossimo 31 dicembre, stante la palese, documentata e reiterata inaffidabilità del nostro interlocutore”.

Un’altra criticità nel sistema dell’informazione pugliese, nota da tempo, ora giunge al pettine. Due dei principali quotidiani della regione hanno già fatto ricorso ai contratti di solidarietà, a dimostrazione del fatto che il problema non riguarda solo le aziende di minori dimensioni in un settore dove le mancate riforme e i problemi del mercato pubblicitario stanno alimentando processi di morte lenta.

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